XCAT Fujairah Grand Prix: a Victory (e ai Mercury Verado) la prima vittoria
Nel XCAT Fujairah Grand Prix, prima prova del Mondiale, sono i campioni in carica Arif al Zaffein e Nadir bin Hendi i vincitori. Promossi a pieni voti i nuovi Mercury 400R.
Arif al Zaffein e Nadir bin Hendi dominano il XCAT Fujairah Grand Prix prima prova del XCAT World Series con la loro nuova barca Victory, secondi gli australiani del team Gold Coast, Tom Barry-Cotter e Ross Willaton, seguiti dagli svedesi di Swecat Racing Erik Stark e Mikael Bengtsson, al loro primo podio.
Che spettacolo al XCAT Fujairah Grand Prix
Una gara spettacolare, contraddistinta da una bandiera rossa per un incidente al primo giro e successivo restart. Infatti, alla prima virata dopo la bandiera verde, Abu Dhabi 5 e Team Australia si sono toccati e i secondi si sono ribaltati. I soccorsi sono arrivati immediatamente, ma i due piloti erano già usciti dalla botola di sicurezza, illesi seppure scossi.
Nei successivi 12 giri del al XCAT Fujairah Grand Prix, dopo la ripartenza, si sono visti i tentativi da parte di T-Bone Station degli italiani Giovanni Carpitella e Marco Pennesi di recuperare le posizioni di vertice. Purtroppo la velocità massima con i loro vecchi 2 tempi, si è rivelata inferiore a quella delle molte delle barche spinte dai nuovi Mercury 400R a 4 tempi con compressore volumetrico da 400 cv l’uno. Il gap di potenza è stato determinante nonostante la differenza di peso, così il duello più entusiasmante è stato fra Swecat e gli altri emiratini di Team Dubai (Salem al Adidi ed Eisa al Ali), fra sorpassi e controsorpassi fino al traguardo che ha visto gli svedesi davanti di soli cinque secondi.
Primi degli italiani nel al XCAT Fujairah Grand Prix, al quinto posto, Alfredo Amato e Diego Testa su Carpisa Yamamay, al debutto con una barca pesantemente modificata per l’adozione dei nuovi motori e mai provata prima di questo evento. Sesti Carpitella e Pennesi, mentre Matteo Nicolini e Tomaso Polli su Six pagano anche un deficit di potenza e velocità chiudendo in nona piazza. Peccato per Fujairah Team di Serafino Barlesi e Alex Barone, costretti al ritiro per una rottura mentre erano terzi.
Nadir bin Hendi di Victory ha dichiarato che partire una seconda volta non è stato semplice: “eravamo già in testa, quindi mentalmente la cosa ci ha dato fastidio. Non sai mai cosa possa succedere, ma per fortuna tutto è andato bene. Le nostre barche sono sempre ottime allo start”.
Per il team Gold Coast, è Tom Barry-Cotter a prendere la parola. “Abbiamo avuto problemi tutto il weekend, una brutta qualifica e una pessima partenza. Ma sapevamo che la barca era veloce. Abbiamo dovuto correre con una strategia molto aggressiva, e alla fina ha pagato. Grazie a tutto il team per il lavoro straordinario fatto in questi giorni… e queste notti”.
Lo svedese Mikael Bengstton di Swecat: “abbiamo fatto una bella gara riuscendo a superare Dubai dopo una grande lotta, e quando ci siamo trovati acqua libera davanti abbiamo dato il massimo. La strategia è stato un altro fattore che ci ha favorito, abbiamo scelto bene quando fare i giri lunghi (due long lap obbligatori per gara, da fare nel momento preferito). In più, i nuovi motori sono stati perfetti, anche se abbiamo dovuto adattare lo stile di guida”. E il suo compagno Erik Stark aggiunge “i nuovi motori spingono veramente forte. Di sicuro questo è il futuro dell’XCAT”.
Ora la scena si sposta dall’altra parte degli Emirati Arabi, a Dubai, dove si corre già fra sette giorni. Il weekend del Dubai Grand Prix, secondo round del mondiale UIM XCAT World Series, comincerà infatti giovedì 14 con la Free Practice 1 per terminare sabato 16 con la gara.