Anche i velisti della Volvo Ocean Race hanno bisogno di usare motori a combustione...indovinate di che marchio?

Categorie: Motori, Sport
27 Febbraio 2018
Anche i velisti della Volvo Ocean Race hanno bisogno di usare motori a combustione...indovinate di che marchio?

Vi portiamo in una delle più difficili e lunghe regate del mondo, la Volvo Ocean Race, che richiede barche piene di elettronica e sempre connesse. L'energia per fare funzionare tutti questi device viene dal Volvo Penta D2-75.

Gli yacht che partecipano alla Volvo Ocean Race sono tra le imbarcazioni più connesse mai viste al mondo. Hanno dispositivi integrati che consentono comunicazioni istantanee tra i team e il quartier generale della gara, e verso migliaia di fan sfegatati che seguono l'azione online. Ma c'è molto di più, e lo vedremo. Il fatto che risulta quasi ironico, tuttavia, è che anche la migliore espressione della vela, una regata “dura e pura” intorno al mondo, ha bisogno di un motore a combustione. Ma scopriamo cosa significa oggi equipaggiare una barca per la VOR.

Un test di durata lungo 45 mila miglia

Da una chiamata via radio alla settimana negli anni '70, alle attuali possibilità, che a bordo degli yacht Volvo Ocean 65 permettono il trasferimento di informazioni in tempo reale, la comunicazione ha fatto molta strada dagli albori della Volvo Ocean Race . Proprio come sono stati apportati miglioramenti negli anni nel materiale tecnico usato dai team, così sono stati fatti grandi progressi in ambito digitale. Circa la metà della potenza di bordo viene utilizzata dai vari strumenti multimediali, che devono trasmettere un'enorme quantità di dati.

Ci sono computer utilizzati per il montaggio e l'invio dei video, e poi tablet e smartphone e altri strumenti che registrano i dati da più di 100 sensori montati sulla barca. I dati vengono quindi analizzati dagli equipaggi a bordo e dai tecnici e ufficiali al Race Control, per fare calcoli precisi sulla progressione di ogni team. Per fornire elettricità a tutti questi dispositivi, il motore è un Volvo Penta D2-75, tranquillo e affidabile, che fornisce 55 Kw e funziona principalmente come generatore.

Con l'attuale edizione, è la sesta volta che il costruttore svedese fornisce i motori per la regata, e il Volvo Penta D2-75 con Saildrive è stato nuovamente selezionato per alimentare gli yacht perché combina alte prestazioni, un design compatto e, soprattutto, affidabilità. Oltre a dare corrente a tutti i dispositivi di comunicazione di bordo, il motore fornisce anche energia per il riscaldamento e le luci, per il dissalatore e per la chiglia mobile; è anche usato per la propulsione in caso di emergenza o per manovrare dentro e fuori dai porti in assenza di vento.

L'esperienza nella vela oceanica, unita
alla resistenza fisica e mentale, al lavoro
di squadra, all'ingegneria e alla tecnologia
più avanzata sono tutti fattori che
contribuiscono a compiere l'impresa
nonostante le immense forze degli elementi

Ognuno dei sette team della Volvo Ocean Race 2017-18 gareggia su uno yacht Volvo Ocean 65 di 20,37 m (67 piedi) che pesa 12,5 tonnellate, ha un'altezza di 30,3 m e una zavorra d'acqua di 1.900 litri. Quando raggiungeranno il traguardo a L'Aia, nei Paesi Bassi, a giugno, le squadre avranno corso per oltre 45.000 miglia nautiche in un viaggio epico e davvero impegnativo di quasi nove mesi. L'esperienza nella vela oceanica, unita alla resistenza fisica e mentale, al lavoro di squadra, all'ingegneria e alla tecnologia più avanzata sono tutti fattori che contribuiscono a compiere l'impresa nonostante le immense forze degli elementi.

             

Durante la competizione, il motore di ogni yacht viene acceso per circa quattro o cinque ore al giorno, al fine di caricare le batterie e fornire energia a bordo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Gli yacht Volvo Ocean 65 sono collegati al quartier generale del Race Control ad Alicante, in Spagna, per l'invio di dati, foto e video. Le informazioni vengono trasmesse da oltre 100 sensori e strumenti integrati, tra cui materiale registrato da black box e satelliti, chiamate telefoniche e dati inviati tramite smartphone e tablet, e media accessibili da telecamere fisse e a 360 gradi, e droni. L'analisi si compie su informazioni come velocità e posizione di ogni yacht, condizioni meteorologiche, tra cui direzione e velocità del vento, altezza delle onde, forza G e angolo di sbandamento. La tecnologia è utilizzata principalmente per aiutare ogni squadra a competere in modo efficace e per garantire la massima sicurezza a bordo grazie alla possibilità di generare avvisi e comunicazioni in caso di problemi o emergenze.

Un ulteriore vantaggio è che le informazioni possono essere caricate sulle piattaforme digitali di Volvo Ocean Race per il monitoraggio in tempo reale, e i membri dell'equipaggio e i giornalisti di bordo possono inviare informazioni tramite social media come Twitter e Instagram.

             

Il motore, in questo caso il Volvo Penta D2-75, è quindi una parte vitale della gara, e dimostra come fornire energia per i sistemi elettronici di bordo sia un aspetto sempre più importante della nautica.
Per saperne di più su quanto accade a bordo degli yacht Volvo Ocean 65 (e dei prodotti Volvo Penta), gli appassionati possono visitare i villaggi di gara che vengono allestiti in ciascuno dei prossimi porti di scalo: Auckland, Itajai, Newport, Cardiff, Goteborg e L'Aia. Invece per vedere l'azione della Volvo Ocean Race, andate su volvooceanrace.com.

E se volete scoprire qualche interessante tecnologia di bordo di Volvo Penta guardate qui

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Emanuele Ferraris di Celle

Entusiasta per i motori e la velocità, trasferisce presto la sua passione dalle auto alla nautica, campo in cui ha lavorato ormai per oltre 15 anni, provando centinaia di barche, dai 4 ai 40 metri, da 10 a 10.000 CV, da 1 a 100 nodi. Lavora anche per un Campionato Mondiale di motonautica offshore.
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