È vicina la riforma del Codice della Nautica da Diporto che fa tornare la serenità in barca
La strada della revisione del Codice della Nautica da Diporto comincia a essere in discesa. È stata infatti approvata in Senato la Legge Delega per attuarne la riforma (guarda l’atto sul sito del Senato) e, dopo il ritorno alla Camera dei Deputati e l’iter di approvazione definitiva, il Governo potrà finalmente emanare i decreti legislativi.
Dove mirerà l’azione di Governo una volta ottenuta la delega dal Parlamento? Sicuramente sulla semplificazione amministrativa riguardo gli adempimenti a carico dei diportisti, le attività di controllo degli organi di polizia e le norme sulla sicurezza, che sono i temi più caldi in questo momento nella nautica da diporto.
Ma negli obiettivi del Governo per la riforma del Codice della Nautica da Diporto ci sono anche altre norme tese a rilanciare il mercato, fra cui la destinazione d'uso delle strutture demaniali (una volta riconosciute idonee) per il ricovero a secco di piccole barche e la regolamentazione della locazione dei natanti, che oggi è rimessa a una moltitudine di ordinanze locali.
Sono inoltre previsti piani formativi scolastici indirizzati alla cultura del mare e all’educazione marinara, non solo per alimentare il “vivaio” dei futuri diportisti, ma anche per infondere fin dalla giovanissima età i principi di rispetto per il mare, la natura e la sicurezza.
Per chi invece questi principi li ha dimenticati o non li ha mai imparati, la traccia della delega prevede un inasprimento delle sanzioni per la guida pericolosa, in stato di ubriachezza, sotto stupefacenti o nell’ambito delle aree riservate alla balneazione.
La legge contempla anche l’introduzione di accessi dedicati alle persone con disabilità nei porti turistici.
Ora tutto è in mano alla Camera dei Deputati, dove speriamo i tempi di approvazione non siano biblici.