Riva 66 Ribelle, 37 nodi ma trionfano stile e comfort

Categorie: I Nostri Test
16 Dicembre 2018
Riva 66 Ribelle, 37 nodi ma trionfano stile e comfort

“Sport fly ad alta tecnologia”, la definizione del Riva 66 Ribelle è tutta da sottoscrivere, ma nella nostra prova a primeggiare è soprattutto il comfort di bordo.

Un Riva è un Riva, e con questa affermazione potremmo aprire e chiudere l’articolo. Invece la curiosità di provare il Riva 66 Ribelle è tanta perché una barca dal piglio sportivo con un dislocamento così importante e una motorizzazione, indubbiamente potente, ma con una tradizionale linea d’asse merita attenzione. Salendo a bordo non si può non restare affascinati dal decor e dalle soluzioni di design e così contravvengo a una regola dei nostri test e dò la precedenza alle mie impressioni a bordo.

Riva 66 Ribelle, a bordo

Comincio col dire che il Riva 66 Ribelle è l’ammiraglia del Cantiere di Sarnico, cioè la più grande costruita nello storico sito produttivo sul Lago d’Iseo. Si affianca al 56 Rivale che era nato come “entry level” della gamma Sport Fly Riva, cioè un terzo ponte particolarmente profilato ma comunque molto vivibile. Quello del Riva 66 Ribelle è tra i meglio riusciti di questa nuova generazione di motoryacht, con due ampi solarium e una plancia davvero completa; il tutto è protetto dal sole con tende riposte in appositi vani. Prima di proseguire nella descrizione, una giusta citazione dei progettisti: il Riva 66 Ribelle nasce dalla collaborazione fra Officina Italiana Design, lo studio fondato e guidato da Mauro Micheli e Sergio Beretta, il Comitato Strategico di Prodotto presieduto da Piero Ferrari e la Direzione Engineering Ferretti Group.

  

Il profilo dello scafo, che ha portato al debutto la nuova colorazione Blue Sapphire, si caratterizza per le grandi vetrate su scafo e nella sovrastruttura e il curato impiego di nuovi elementi di stile in mogano e acciaio inox lucido che riportano alla tradizione del Cantiere di Sarnico. Nello specifico, gli scarponi di poppa, il portellone del garage, che è dotato di una fascia in mogano con un perimetro in acciaio inox sormontata da un tientibene in acciaio e mogano, e i tientibene laterali della sovrastruttura in mogano con parti terminali di acciaio.

  

A poppa, la plancetta è collegata ai laterali dello scafo e forma un unico elemento continuativo che risale in pozzetto. La scala di accesso al pozzetto a sinistra consente agli scalini, in fase di movimentazione della spiaggetta, di immergersi parzialmente rivelandone altri a scafo e creando così un’unica scalinata per scendere e salire a bordo. Il garage può contenere un tender Williams 345 e un Seabob.

Nel pozzetto troviamo un’area prendisole, mentre a dritta c’è una dinette con tavolino in mogano e divano; sotto il prendisole si sviluppa la cabina marinaio, con letto singolo e bagno, il cui ingresso avviene dal ponte di coperta. La porta vetrata di accesso al salone con finestra basculante garantisce una perfetta continuità fra interni ed esterni. Grazie a comodi passavanti si accede poi all’area di prua che propone una zona prendisole abbastanza tradizionale nello sviluppo ma di generose dimensioni.

Per gli interni del Riva 66 Ribelle sono state usate essenza di mogano opaco, acciaio e laccati nelle tonalità del blu e del bianco, come anche i pellami e gli elementi in cuoio. Questo almeno sulla prima unità in prova al cui decor hanno contribuito firme del lusso come Penelopeoggi e Gruppo Mastrotto per le pelli del ponte principale e della cabina armatoriale, Mariaflora per le cuscinerie nel salone e nelle cabine, Redaelli per copriletti e cuscini. Il quadrato ha un’altezza di 2,05 metri e gode della luce delle grandi vetrate citate in precedenza: il layout prevede un grande divano a L sulla murata di dritta con tavolo in mogano opaco, regolabile in altezza. I mobili storage sono sia a pruavia del divano sia di fronte, dove trova posto anche la tv a scomparsa. La plancia è a sinistra e si distingue per un design davvero bello oltre che razionale.

Sul ponte inferiore, il layout standard prevede tre cabine: armatoriale a centro barca, una vip e una a cuccette singole affiancate. Tutte dispongono di locale toilette dedicato, ma quello della cabina a due letti singoli ha un doppio accesso e può essere usato anche come “day toilet”. La grande cucina aperta in fondo alla scala funge un po’ da disimpegno e confidiamo che la cappa di aspirazione sia ben dimensionata altrimenti cucinare senza recare disturbo (e odori vari) alle cabine sarà un problema.

Riva 66 Ribelle, il test

Ed eccomi finalmente al timone, fuori dal porto di Cannes, con un mare che dà un po’ di tregua ma non può considerarsi calmo, anzi. Le mie perplessità su dislocamento e trasmissioni a linea d’asse sono confermate perché il Riva 66 Ribelle mostra un incedere “massiccio” che sarà apprezzato da buona parte dei suoi futuri armatori, ma che di “sportivo” non ha molto, in compenso la direzionalità di navigazione è eccellente anche con onda al traverso. Oltretutto, per me che non sono un pivot, la visibilità al timone è limitata da una navigazione dove il regolatore d’assetto automatico tiene la barca piuttosto cabrata. In compenso la timoneria oleodinamica è molto sensibile e precisa (e ha un ritorno automatico in stile automobilistico) e altrettanto le manette Aventics belle a vedersi e anche efficienti.

I dati dichiarati dal cantiere sono rispettati e tocco i 36,8 nodi a 2320 giri con un consumo decisamente impegnativo, e anche alla velocità di crociera indicata dal cantiere a 33 nodi non è che si riduca di molto. Ma se si vuole navigare su una barca esclusiva come il Riva 66 Ribelle qualche sacrifico si deve fare. Per quel che può servire, la planata minima è tenuta a 1280 giri e 14,6 nodi con un consumo di 174 l/h, qui il risparmio è decisamente più consistente. L’aria condizionata è efficientissima, così se l’aerazione del posto di comando è affidata solo a una botola sul cielo e le vetrate sono fisse, non ci sono problemi. Ancora un’annotazione sui dati fonometrici rilevati con la porta del quadrato aperta perché, in realtà, il rumore percepito è inferiore, mentre sul ponte inferiore c’è in navigazione un effetto “cassa armonica”, anche questo per niente fastidioso.

I numeri di Riva 66 Ribelle

  • Lunghezza ft ……………………………… m 20,54
  • Lunghezza scafo ………………………… m 20,06
  • Larghezza max …………………………… m 5,29
  • Immersione ………………………………… m 1,80
  • Dislocamento a pieno carico ……… t 46,50
  • Dislocamento a vuoto ………………… t 39,50
  • Motorizzazione …………………………… 2x1550 cv MAN V12
  • Riserva carburante …………………… l 3.800
  • Riserva acqua dolce ………………… l 710
  • Cabine ……………………………………… 3 + 1
  • Posti letto ………………………………… 6 + 1
  • Bagni ………………………………………… 3 + 1
  • Categoria CE …………………………… A
  • Portata massima …………………… 12 persone

Prestazioni

  • 600 giri ………………… 7,8 nodi ……… 20 l/h ……… 60 db
  • 1000 giri ……………… 12 nodi ………… 85 l/h ……… 64 db
  • 1200 giri ……………… 14 nodi ………… 153 l/h ……… 66 db
  • 1400 giri ……………… 18 nodi ………… 212 l/h ……… 69 db
  • 1600 giri ……………… 23 nodi ………… 281 l/h ……… 72 db
  • 1800 giri ……………… 28 nodi ………… 376 l/h ……… 75 db
  • 2000 giri ……………… 31 nodi ………… 455 l/h ……… 78 db
  • 2200 giri ……………… 35 nodi ………… 564 l/h ……… 78 db
  • 2320 giri ……………… 37 nodi ………… 609 l/h ……… 78 db

Condizioni della prova

  • Mare leggermente mosso, carena pulita, carburante 1.330 l, acqua 180 l, equipaggio 10 persone

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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