Rimessaggio invernale: pensavo fosse meglio fare così, invece...
1. MANUTENZIONE? TUTTO VA BENISSIMO…
Nell’ultimo week-end in cui ho usato la barca tutto funzionava a meraviglia, quest’anno risparmierò la manutenzione di fine anno (o di inizio stagione). Alzi la mano chi non è stato sfiorato da questo pensiero!
Una revisione generale conviene sempre darla in ogni caso, ma in particolare è bene andare a controllare le parti più soggette all’usura o a rovinarsi col freddo o l’inutilizzo durante la pausa invernale. Per esempio, trovarsi poi a inizio stagione con la girante della pompa dell’acqua bloccata e bruciare la guarnizione della testa (sperando di spegnere il motore prima che il danno sia ancora più grave) è uno dei reali rischi che si corrono.
2. IL RIMESSAGGIO IN CANTIERE È TROPPO CARO. LA BARCA LA METTO CON IL CAMPER
In effetti si spende meno: nelle periferie ci sono decine di capannoni (ma all’aperto si risparmia anche di più…) riciclati a parcheggio di auto, camper e roulotte. Tanto che differenza fa? Fino alla primavera la barca non mi serve di certo.
Il rischio è poi ritrovarsi al momento di rimettere la barca in acqua con la muffa su tutte le guarnizioni e gli arredi, sempre che prima non siano stati rosicchiati dai topi. E poi c’è il pericolo di qualche “toccata” che un maldestro camperista può aver dato allo scafo, perché loro anche d’inverno continuano a usare il camper e non tutti sono abili parcheggiatori. E poi quali sono le coperture assicurative in caso di furti?
3. ALLORA AFFITTO TUTTO IL CAPANNONE E SUBAPPALTO GLI SPAZI
Perché non cogliere l’occasione al volo e diventare imprenditore nautico: l’offerta di capannoni sfitti è alta, i prezzi sono stracciati, ci metto la mia barca e quella di qualche amico, recupero i soldi e magari anche qualche cosa di più per le prossime vacanze.
Sempre che durante l’inverno non sparisca qualche fuoribordo o le barche siano razziate (di certo per risparmiare, l’assicurazione non c’è e allora chi risponde dei furti?). Vi renderete presto conto che per fare l’imprenditore nautico non basta passione e un po’ di buona volontà, ma si devono avere conoscenze e competenze, in altre parole professionalità e soprattutto una struttura adeguata.
4. BARCA SPORCA? CHISSENEFREGA
Risparmiamo sulle pulizie, tanto a bordo ci siamo solo noi e la nostra famiglia e gli altri non ci fanno caso. Al massimo diamo una “passatina” prima di uscire la prossima volta.
In realtà poi la “passatina” non si dà mai e la barca è sempre più sporca. Forse non avremo mai ospiti a bordo con cui vergognarsi, ma anche solo entrare e uscire dal porto non è così piacevole quando ci si deve confrontare con scafi immacolati e perfetti, magari anche di modelli meno performanti del nostro. Così, pure questo è un finto risparmio che si paga, perché la pulizia della barca non è solo questione di “bella figura”, ma è anche economica. Più la barca è sporca, più sarà difficile (e costerà) ripulirla. Inoltre perde valore molto più di una ben tenuta.