Sono io il primo collaudatore. Da qui il sig. Yacht Controller racconta lo sviluppo dei suoi telecomandi
Giuseppe Brianza è il Signor Yacht Controller, un raro connubio di entusiasmo e competenza per un oggetto unico nel panorama nautico. Ecco la sua storia.
Passare le vacanze a Lignano Sabbiadoro e non avere la barca è quasi un delitto e così, come tanti “vacanzieri” anche Giuseppe Brianza, imprenditore nel campo dell’elettronica e immobiliarista, non ha resistito al fascino del motoryacht. Prima un Sea Ray 29, poi un Princess 40 e quindi un Princess 52 e, proprio con il 16 metri, si sono cominciati a presentare i problemi di manovra, in particolare dal fly vedere le briccole del porto dell’Alto Adriatico era praticamente impossibile e così è nata l’idea di Yacht Controller: un telecomando senza fili per governare in manovra posizionandosi nel posto ideale per avere la migliore visibilità.
Affidare agli ingegneri della propria azienda i primi studi e poi fondare una società dedicata allo sviluppo e alla commercializzazione del sistema è stato il passo successivo: nel 1998 era pronto il primo prototipo, rigorosamente testato da Brianza sulla propria barca, nel 2002 il primo modello di serie, che in realtà era già la terza generazione e che sarà commercializzato l’anno successivo.
Yacht Controller, un sistema unico
Da allora sono più di 15 mila gli Yacht Controller venduti e installati, al primo modello si sono succedute altre quattro versioni, fino agli attuali Dual Band ed En-Joy, ai quali si è affiancato il joystick JCS Plus, questi i tre modelli di punta dell’attuale offerta, ma per l’autunno sono previste importanti novità che presto potremo svelare…
Il primo collaudatore
dei miei prodotti sono io
perchè sono un
diportista nella media
“Io sono il primo collaudatore dei miei prodotti - spiega con orgoglio Brianza -, dopo che hanno funzionato perfettamente una stagione sulla mia barca, entrano in produzione. Sono il primo utilizzatore di Yacht Controller perché, oltre ad avere ottime competenze in campo elettronico, sono un diportista nella media, cioè non un “lupo di mare” ma un appassionato che incontra tutte le difficoltà comuni a tanti altri diportisti: su tutte, raggiungere l’ormeggio con curiosi e amici che ti guardano dalla banchina, sono quindi più sensibile alle problematiche dei miei clienti. È per questo che riesco a precedere le loro esigenze, capirle e proporre le soluzioni più adeguate, sviluppate dai tre ingegneri che lavorano a tempo pieno per Yacht Controller”.
Come spesso succede per i pionieri, il loro brand è stato poi utilizzato per individuare tutti i modelli similari. Lo stesso è successo a Yacht Controller che, proprio a causa del suo successo, ha visto in questi anni proliferare, nonostante i brevetti depositati in Europa, Stati Uniti e Australia, un certo numero di copie di scarsa qualità che hanno creato non poca confusione sul mercato.
“In questi anni, abbiamo venduto e installato 15 mila Yacht Controller e mai abbiamo dovuto far ricorso alla nostra assicurazione per un incidente causato dal malfunzionamento del telecomando - spiega Brianza -. Le poche contestazioni che abbiamo avuto si sono rivelate sempre infondate ma, molto più spesso, abbiamo verificato che si trattava di copie del nostro Yacht Controller. Per esempio, le nostre leve sono realizzate con tre strati di plastiche diverse, per essere al contempo morbide ma anche resistenti (sono garantite per 200 mila azionamenti), e sono ben individuabili anche se lo skipper è impegnato a guardare dove va la barca e non può controllare con lo sguardo cosa sta toccando con le dita: i comandi più economici invece non hanno questa possibilità. Anche la soluzione Dual Band è una garanzia: se un canale è disturbato si attiva subito il secondo e la barca non resta senza controllo. I nostri apparati trasmettono il comando ogni 300 millesimi di secondo in maniera continuativa (gli altri una sola volta) così, se la trasmissione si interrompe, scatta subito l’allarme e lo skipper sa che la barca non è più sotto controllo, anche se con il sistema Dual Band questo rischio è praticamente nullo”.
“Non scendere mai a compromessi nella qualità del progetto e dei materiali” è la regola numero uno di Yacht Controller e questo spiega perché il 40% della produzione è esportata in un mercato competitivo ed esigente come quello statunitense. Chi sa apprezzare la qualità e l’efficienza di un apparato non ha dubbi su cosa scegliere.
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