Maurizio Pastacaldi, pescatore professionista tra Italia e Stati Uniti
Abbiamo incontrato un’altra icona del mondo della pesca sportiva professionale: Maurizio Pastacaldi, toscano doc, capitano e pescatore professionista, oltre che giornalista.
52 anni, amante del mare e specializzato nella pesca in mare, Maurizio Pastacaldi è anche uomo immagine Raymarine per la quale esegue test sulle strumentazioni. Lo abbiamo incontrato per conoscere i motivi che lo hanno fatto appassionare alla pesca e cercare di carpirne qualche segreto.
BoatMag. Com’è nata la passione per la pesca? Il primo amore è stata subito la pesca in mare o quella in acque interne?
Maurizio Pastacaldi. Sono nato nell’entroterra toscano e quindi le prime esche le ho lanciate nelle acque interne vicino casa. Col passare degli anni l’amore per il mare ha preso il sopravvento ed eccomi qui sempre “on board”.
BoatMag. Quando hai deciso di passare dalla pesca amatoriale a quella professionale che ti ha permesso di ottenere riconoscimenti ovunque?
Maurizio Pastacaldi. Ho collaborato per anni con IBS, allora dealer del Gruppo S2 produttore dei Tiara e Pursuit, e quindi è stato facile prendere questa decisione, vivendo anche emozioni alieutiche sia in Costa Smeralda sia in Florida. L’Italia però non tutela questa figura professionale, chiunque può catturare pesci grandi e in quantità, ma questo non vuol dire essere in regola e farlo professionalmente. Ci vorrebbe un’autorità che prima o poi decida di equiparare tale professione ai Paesi d’oltreoceano.
BoatMag. Hai gareggiato fino al 2002 come sportivo e poi hai preso parte solo a grandi trofei. Qual è la tua opinione sull’organizzazione delle gare che si svolgono in Italia?
Maurizio Pastacaldi. Anche questa è stata una scelta dettata soprattutto dalle esigenze oltreoceano del brand che rappresentavo. Per quanto riguarda l’Italia, vivendo marginalmente le competizioni, non sono in grado di dare giudizi. Comunque ho visto che stanno iniziando anche da noi competizioni con montepremi in denaro, credo sia una buona cosa per tutti.
BoatMag. Nonostante la pesca sia diventata per te una professione, riesci ancora a praticarla solo per il tuo puro divertimento? E se sì, quante volte riesci ad andare a pescare in un mese?
Maurizio Pastacaldi. Sicuramente sì, per me è una necessità vivere il mare e la passione in solitario. Se non sono impegnato in tour di pesca e reportage videofotografici, quando ho voglia esco e, quando è possibile, anche tutti i giorni.
BoatMag. Sei Ambassador di Raymarine, da quanti anni e perché hai scelto proprio loro per il tuo supporto elettronico?
Maurizio Pastacaldi. Ormai sono 17 anni che “smanetto” unicamente display Raymarine: una strumentazione perfetta per semplicità di utilizzo e performance, ideale per chi ama la pesca dalla barca come la traina, il bolentino di profondità e il big game.
BoatMag. Quali sono gli apparati Raymarine che preferisci e perché? Quali hai a bordo della tua barca?
Maurizio Pastacaldi. Collaborando da anni con Raymarine ho avuto di tutto a bordo, non solo per pescare ma anche per mettere a punto programmi e materiali. Oggi la punta di diamante è sicuramente Axiom Pro abbinato alla sonda tridimensionale, esclusivo e veramente funzionale.
BoatMag. Quanto conta oggi la strumentazione di bordo nella pesca? Quanto spazio di miglioramento c’è ancora?
Maurizio Pastacaldi. Con strumenti all’avanguardia come Axiom Pro chiunque può diventare un pescatore provetto, ma ricordiamoci che se i pesci non ci sono…
BoatMag. Qual è la tua cattura che ricordi con maggior orgoglio? C’è una preda in particolare che prediligi combattere, e con quale tecnica?
Maurizio Pastacaldi. Per anni mi hanno chiamato “Mr. Ricciola”, una passione maniacale per questo stupendo carangide. Qualche giorno fa ho catturato un bellissimo esemplare assieme a Mirko Pecchia, responsabile vendite del gruppo Raymarine/FLIR.
BoatMag. Quali sono la canna e il mulinello che preferisci, quelli di cui non potresti mai fare a meno e perché?
Maurizio Pastacaldi. Ogni tecnica ha la canna ideale e collaborando con aziende leader della pesca ho l’opportunità di testare sempre cose nuove e interessanti. Nelle competizioni, ma anche nelle mie scorribande, non dimentico mai di avere a bordo il fluorocarbon Seaguard, pedina fondamentale per il successo. Vorrei però concludere questa intervista con una massima che ho sentito da un amico pescatore diversi anni fa: “Potrete allontanare un pescatore dal mare, ma mai il mare da un pescatore”.