Marina di Varazze torna come nuovo. Parte la ristrutturazione già programmata alla nascita
Sono passati 15 anni dall'apertura del Marina di Varazze e già da allora era stato messo in programma per questo periodo la ristrutturazione delle parti più esposte e delicate, come il legno di iroko che riveste tutte le costruzioni, più molti altri interventi su varie strutture. Un'operazione da un milione e mezzo di euro.
Marina di Varazze è un porto nato in conurbazione con la cittadina ligure, quindi aperto non solo agli armatori, ma disponibile anche come polo di attrazione incastonato in una località turistica, dove chiunque può trascorrere del tempo immerso fra barche, ristoranti, locali serali, negozi e, volendo, anche come inquilino della zona residenziale, che è composta da svariate unità abitative.
Rientrando in un contesto di opera pubblica, il Marina di Varazze ancora meno può permettersi di trascurare il proprio decoro e allora ecco che, come prima attività di ristrutturazione, è partito il rinnovo totale delle facciate in legno degli edifici residenziali e di quelli in cui si articolano i locali della Food & Shopping Gallery, otto in totale.
Proprio il legno di iroko è uno degli elementi distintivi che più risalta all'occhio nell'estetica di Marina di Varazze, il cui stile è ispirato ai lidi balneari del primo Novecento ed è ad opera dello studio di architettura Gabetti e Isola.
È un processo totalmente naturale quello applicato alla conservazione del legno di rivestimento delle facciate degli edifici che, senza impiegare solventi o prodotti chimici dannosi per l'ambiente e la salute, lo riporterà al suo aspetto iniziale con quella morbida sfumatura e tonalità color miele.
Dalle strutture a terra il processo di ristrutturazione passa in acqua, all’impalcato dei pontili in particolare, che saranno totalmente smontati per essere ricondizionati direttamente dall'azienda che li ha prodotti e rimontati nuovamente. Il tutto senza alcun disagio per chi ha la barca ormeggiata, perché naturalmente saranno installate adeguate strutture temporanee.
Previsto nella ristrutturazione di Marina di Varazze anche l'innalzamento della diga foranea, con i lavori già pronti per partire, salvo l'attesa delle approvazioni da parte delle istituzioni competenti, il cui iter è ormai alle battute finali. Nel frattempo si va avanti con gli interventi programmati all'impianto delle acque reflue.
Una ristrutturazione a vantaggio anche dei visitatori
Se i lavori di ristrutturazione degli impianti e degli edifici si rendono necessari, al punto che già in fase progettuale erano stati previsti alla scadenza dei quindici anni di vita del Marina di Varazze, il gruppo Azimut|Benetti, proprietario del porto, ha messo in cantiere ulteriori rinnovi e potenziamenti dei servizi, che vanno a beneficio anche di chi frequenta il marina per passeggio, shopping o relax.
È infatti ormai questione di giorni la riapertura del lounge bar principale, il QQ7, che è stato completamente rinnovato dall'architetto Hartmut Grabowski in uno stile più elegante e di attualità. Qui si potrà anche entrare nelle atmosfere del gruppo Azimut|Benetti attraverso una galleria fotografica, che ripercorre per immagini il suo mezzo secolo di storia.
È inoltre previsto un sostanziale potenziamento della rete Wi-Fi per un collegamento ad alta velocità al web, con una copertura che consentirà di accedere in piena tranquillità anche agli audiovisivi più pesanti tramite rete.
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“Immediatamente dopo il lockdown, poiché le condizioni sussistevano, Marina di Varazze ha dato il via ai lavori, in ottemperanza ai piani previsti dal progetto iniziale” spiega il direttore Giorgio Casareto. “La perfetta conservazione della struttura attraverso interventi regolari è un’importante priorità a vantaggio di chi frequenta la Marina come cliente, visitatore o turista. La scelta di intervenire ora è stata anche dettata dalla volontà di dare un contributo alla ripresa delle attività lavorative ed economiche, altro aspetto che l’azienda ritiene importante sostenere in questo particolare momento, per molti ancora pieno di incognite. Tra gli aspetti chiave dell’innovativo progetto architettonico e ambientale elaborato dallo Studio di Architettura Gabetti e Isola tra il 1984 e il 2000, vi era già grande attenzione per la perfetta integrazione della struttura con il paesaggio anche in termini di rispetto dell’ambiente e sostenibilità, filosofia che sosterremo sempre. Una connessione simbolica sottolineata dal movimento ad arco della diga di sopraflutto che si radica nella costa rocciosa con un giardino botanico mediterraneo, anch’esso recentemente riportato a nuova vita.”
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