Come restaurare una barca in legno: storia del Gozzo ‘Nello’, dall’abbandono al Boat Concert
La storia di un restauro, che ha portato Nello, un gozzo ligure d'epoca in legno, dallo stato di abbandono a un inaspettato finale al centro di un concetto jazz, grazie all'abilità di un artigiano del lago d'Iseo.
Lui è ‘Nello’, un gozzo ligure degli anni Settanta finito in stato di abbandono e restaurato da Fausto Surini, un abile artigiano velista bergamasco, che l’ha riportato all’antico splendore, fino a farlo diventare il palcoscenico di un appuntamento del festival “Le 2 Rive del Jazz”.
L’occhio esperto di Fausto Surini, giovane velista professionista, di Castro, in provincia di Bergamo sul Lago d’Iseo, con esperienze anche a livello internazionale, l’ha maturato da tempo.
Appassionato fai-da-te, dal restauro di una vecchia Land Rover alle sue barche a vela, ha trasformato la passione in lavoro diventando in breve tempo uno dei più richiesti operatori del mondo nautico e non solo sui laghi lombardi.
Con il suo Ford Transit attrezzato a officina mobile opera ormai in tutta Italia e trova anche il tempo di fare da istruttore ai ragazzini della squadra agonistica di Optimist dell’Associazione Velica Alto Sebino (Avas) di Lovere.
Gozzo Nello, dal lavoro all’abbandono
Il Gozzo ‘Nello’ è un tipico gozzo ligure, quindi dislocante, costruito a Loano nel 1971, come documentato dal certificato di stazza.
Non è dato di sapere il cantiere, mentre il motore era in origine un Farymann di 16 cv, che sarà poi sostituito nel 1994 da un Lombardini diesel da 12 cv.
Ma quando Fausto Surini lo “addocchia” su un pontile del porto di Alassio le sue condizioni sono di totale abbandono.
Il suo proprietario/pescatore ha cessato ormai da qualche anno l’attività e non vede l’ora di liberarsene, anche se le condizioni in cui si presenta non invogliano certo nessun diportista a prenderlo in considerazione.
Troppo delicato e troppo laborioso il restauro per essere un’alternativa interessante ai vari modelli più moderni in commercio.
“Stavo lavorando su una barca vicina - racconta Fausto Surini - e l’occhio mi è caduto sul gozzo Nello. In quel momento non conoscevo ancora il suo nome, che ho scoperto in seguito sul certificato di stazza, ma ho subito capito che non si trattava di una barca qualsiasi: tutte le parti principali erano di teak, compresa la coperta e il fasciame, mentre le doghe erano di larice e iroco, una costruzione proprio come quelle ‘di una volta’. Il potenziale per un restauro c’era tutto e poi, da appassionato, mi dispiaceva vedere una barca così bella destinata all’abbandono. Così ho chiuso una veloce trattativa, l’ho caricato sul carrello e iniziato il restauro complice anche il lockdown. Era il 2017 e nella primavera del 2021 il gozzo Nello tornava in acqua sul lago d’Iseo”.
Gozzo Nello, i passi del restauro accurato e rispettoso di una barca in legno
Portato nel cantiere del Porto Turistico di Lovere, il gozzo Nello e stato totalmente smontato, il motore è stato sbarcato e revisionato con il cambio di tutte le guarnizioni e cinghie e uno smontaggio della testa per verificare la tenuta delle valvole che era ancora buona.
La barca invece è stata portata nel laboratorio di Fausto Surini che ha iniziato un sistematico e completo lavoro di restauro.
L’interno è stato completamente sverniciato con la tecnica tradizionale della vernice scaldata e asportata con la spatola e l’uso dell’orbitale solo per la finitura finale prima della nuova verniciatura.
Esternamente lo scafo è stato trattato con vernice poliuretanica bicomponente ed è stata rifatta la calafatura della carena.
In aggiunta è stato allestito un tendalino e creato l’impianto della doccetta, mentre in sentina sono state attivate tre pompe perché una barca di legno, benché pregiato, un po’ di acqua la raccoglie sempre.
In totale si sono sfiorate le mille ore di lavoro e, come detto, il gozzo Nello è tornato in acqua nella primavera del 2021 per passare un’estate con il suo salvatore Fausto Surini e poi…
La nuova vita del gozzo Nello
E poi entro in scena io, giornalista (quasi ex) e tester nautico con un passato in offshore più da addetto stampa che da pilota e uno ancora più remoto di velista nella classe 420.
Dopo quasi vent’anni di onorato servizio mi ero separato dal mio amato Jeanneau Sangria ‘Adahara’ che, tra le tante cose, era stato protagonista di una divertente serie di concerti in mezzo al lago d’Iseo nel bacino tra Pisogne e Costa Volpino con musicisti jazz e classici di fama.
Poteva il gozzo ‘Nello’ essere da meno? Sono anche organizzatore con l’Associazione Culturale Luigi Tadini di Lovere di un festival jazz itinerante sulle rive del lago “Le 2 Rive del Jazz”.
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Quindi ho inserito nell’edizione 2022 anche il Boat Concert con un quintetto d’eccezione, costituito da alcuni tra i migliori jazzisti italiani: Boris Savoldelli (voce), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Castelli (trombone), Marco Remondini (violoncello) e Stefano Bertoli (batteria).
Il programma spaziava dal jazz tradizionale all’improvvisazione pura, con richiami alla musica classica e alle canzoni popolari, senza dimenticare il pop e le musiche degli anni Trenta per un concerto di grande godibilità.
Almeno così è stato per le oltre trenta barche (record assoluto di partecipazione) e una decina di kayak che hanno attorniato gozzo ‘Nello’ che nei suoi sei metri ha ospitato i musicisti.
Non male per una barca che sembrava destinata all’abbandono…
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