Frauscher 1212 Ghost, il cruiser di stile che tira fuori il pilota che c'è in te

Categorie: I Nostri Test
3 Settembre 2020
Frauscher 1212 Ghost, il cruiser di stile che tira fuori il pilota che c'è in te

Il nuovo Frauscher 1212 Ghost è il 12 metri che mancava al cantiere austriaco per accorciare le distanze fra il natantone 1017 GT e l'ammiraglia di 14 metri. Lo stile è sempre quello molto chic di tutti i motoscafi, grandi e piccoli, firmati Frauscher, ma la sua identità è tutta nuova.

Avventurarsi nel settore dei 42 piedi non è una scelta che un cantiere può fare a cuor leggero. I 12/13 metri sono infatti i “cavalli di battaglia” di molti costruttori nautici e questo è sicuramente un terreno di confronto tecnologico e di scontro commerciale di grande rilevanza. Una sfida in più per un cantiere come Frauscher che ha saputo sempre incidere e distinguersi al lancio di ogni modello. E, diciamolo subito, con il Frauscher 1212 Ghost ha fatto ancora una volta centro.

Quello che sorprende al primo sguardo è come il Frauscher 1212 Ghost sia indubbiamente un Frauscher, ma al contempo sappia introdurre delle novità in termini di design che gli garantiscono una spiccata personalità.

Sarebbe stato più facile pantografare in grande un 1017 GT o in piccolo un 1414 Demon e invece questo Frauscher 1212 Ghost è proprio una barca completamente nuova, a cominciare dalla carena dove il progettista Harry Miesbauer, responsabile dell’opera viva e dei calcoli strutturali, ha introdotto importanti novità.

Su questo designer con un lungo passato in campo velico negli studi Brenta e Frers, con origini austriache e un’amicizia di famiglia che lo lega ai Frauscher, andrebbero spese più di due parole, e magari lo faremo in futuro. Per ora basti dire che dai Wally al Moro di Venezia la sua competenza sui materiali e sull’ottimizzazione dei pesi poggia su solide esperienze, tutte riversate nei Frauscher che sono passati dalle sue mani: 747 Mirage, 858 Fantom, 1414 Demon e, ora, il Frauscher 1212 Ghost.

Da sinistra: Harry Miesbauer e Mauro Feltrinelli.

Per la verità non si sbilancia molto nel descrivere le geometrie di carena e le soluzioni costruttive adottate per il Frauscher 1212 Ghost. Mi devo accontentare di un'asettica dichiarazione in cui mi dice di aver “snellito” l’entrata prodiera, rivisto il posizionamento del primo dei due redan, che è leggermente avanzato, ma soprattutto di aver riservato un’attenzione assoluta a quello che è il suo “pallino” progettuale: la distribuzione e il contenimento dei pesi.

Un po’ di contrarietà solo sull'altezza dello scafo, perché l’esigenza di avere un’altezza adeguata in cabina ha imposto un’opera morta più importante, anche se in realtà, a guardare la barca, appare più come una percezione soggettiva.

Comunque, morbidezza e velocità sono i due target che aveva Miesbauer, quindi ora non resta che provare il Frauscher 1212 Ghost per vedere quanto questi obiettivi siano stati centrati.

Frauscher 1212 Ghost + Volvo Penta D6 e sale la serenità di navigare a oltre 45 nodi

È il momento di mollare gli ormeggi e mettere alla prova il Frauscher 1212 Ghost. Inutile dire che non sono assolutamente sorpreso dalla piacevole sensazione che si ha nel condurre questa barca: è un Frauscher ed è quindi naturale che ci si trovi subito a proprio agio e ogni manovra è affrontata con la più totale sensazione di sicurezza, anche se si vira stretti a quasi 40 nodi.

Il 1212 Ghost è un Frauscher e, in quanto tale, è una barca che al timone non intimorisce, anzi, invoglia a provare a spingere un po' più in là le proprie abilità di pilota.

La velocità di punta di 45,5 nodi necessità di un “aiutino” con i trim come è giusto che sia, ma anche in questo caso si naviga in totale tranquillità. La barca non monta nessun altro regolatore di assetto (flap o interceptor che siano) e non se ne sente assolutamente il bisogno.

Addirittura sorprendente è la decelerazione quando si toglie gas, prestazione da ascrivere ai piedi Volvo Penta DPI che, con la frizione a innesti frontali invece della coppia conica, hanno anche questo pregio.

Altro apprezzamento da rivolgere al costruttore svedese sono i consumi che restano “umani” pure ai massimi regimi, ma qui una parte del merito va anche alla carena del Frauscher 1212 Ghost dove il lavoro di Harry Miesbauer ha dato indubbiamente i suoi frutti: aveva puntato su morbidezza del passaggio sull’onda e velocità e devo dire che ha centrato entrambi i bersagli.

Ai più 'smanettoni' interesserà sapere che il Frauscher 1212 Ghost in prova ha raggiunto la planata in 6 secondi e i 40 nodi in 16 secondi con 5 persone a bordo, il serbatoio del carburante a 3/4, quindi circa 650 litri, e il pieno di acqua, 150 litri.

Se invece si vuole essere 'risparmiosi' si può comunque navigare al limite della planata a 1900 giri e poco sotto i 18 nodi consumando meno di 45 litri/ora.

Ma non è certo questo l’obiettivo del Frauscher 1212 Ghost che a mio parere resta un “super cruiser” divertente, sportivo e in grado di far divertire anche chi non ha grande dimestichezza con trim e manette.

A questo proposito un’altra nota di merito va data al joystick (sempre Volvo Penta) che permette di manovrare in tutta sicurezza anche in spazi ristretti senza correre il rischio di incidenti.

Ambienti chic con ampi margini di personalizzazione

Veniamo ora all'analisi dei layout di bordo, cominciando dalla coperta che presenta un posto di guida centrale (novità per i Frauscher), così come i due tavolini separati della dinette, derivati da quelli prodieri delle versioni aperte Lido.

Mauro Feltrinelli però ci tiene a precisare che qui comandano le scelte dell’armatore. Per esempio il primo armatore non li ha proprio voluti e ha preferito lasciare tutto libero. Io mi limito ad apprezzare che sono stati evitati dei comandi idraulici e l’altezza si regola manualmente, non mi pare una gran fatica e si risparmiano meccanismi superflui.

Idraulico è invece il comando che solleva i prendisole e scopre il vano motore, che in questo caso ospita due Volvo Penta D6 turbodiesel da 440 cv dotati dei piedi Aquamatic DPI di nuova generazione a doppia elica controrotante. C'è anche l'opzione a benzina, prevista con due MerCruiser V8 da 430 cv.


Scopri di più sui nuovi Volvo Penta D6 e sui nuovi piedi poppieri Aquamatic DPI


Sotto il portellone, al bordo del vano motore, si nasconde il tendalino, che una volta aperto copre buona parte del pozzetto; dispone anche di un comando meccanico, pur richiedendo alcuni interventi manuali comunque di facile manovrabilità.

L’opera morta riprende il classico andamento a “Z” digradante verso poppa, arricchito qui da un'importante presa d’aria, non solo utile ma anche molto bella. A poppa, il profilo a scalare ingloba la plancetta di buone dimensioni, mentre i due prendisole separati dal passaggio centrale restano una caratteristica della casa e il Frauscher 1212 Ghost non fa eccezione.

Anche il parabrezza rispetta lo stile del cantiere austriaco, mentre la plancia è semplice quanto razionale con gli strumenti analogici a dare un tocco rétro (anche se poi si consultano solo quelli digitali…).

Ridotto all’essenziale (forse troppo) l’angolo cucina a sinistra, ma non riesco a immaginare l’armatore di un Frauscher allestire una grigliata in mezzo al mare…

La discesa in cabina fa apprezzare la razionalità dell’open space con la dinette trasformabile, i mobili dal design razionale e pulito e... la bruttezza del quadro a prua (anche questa caratteristica della casa).

Ampio e ben arredato anche il bagno, ma non abbastanza da prevedere un box doccia separato.

Il Frauscher 1212 Ghost è quindi perfetto per una coppia che vuole concedersi una crociera di qualche giorno, così come per le uscite giornaliere con un gruppo più nutrito di persone. A tutti sarà garantita una navigazione divertente come poche e comunque di grande comfort, in pozzetto come in cabina.


I numeri del Frauscher 1212 Ghost

Lunghezza f.t.
11,90 m

Lunghezza scafo
3,50 m

Dislocamento a vuoto
8.000 kg

Serbatoio carburante
850 l

Serbatoio acqua
150 l

PortataPersone
10

Motori
2x440 cv Volvo Penta D6


I numeri della prova del Frauscher 1212 Ghost

Regime Velocità Consumo Cabina
rpm nodi litri/ora dba
600 4,5 3,4 75
1000 7,2 10 79
1500 9,7 28 80
2000 18 54 82
2500 28 72 84
3000 36 110 85
3500 43 168 87
3750 45,5 174 88

A seguire: articolo pubblicato il 2 luglio 2020 da Claudio Russo

Frauscher 1212 Ghost, i primi dettagli sul nuovo 12 metri audace e chic del cantiere austriaco

Nato da un progetto che ha richiesto diversi anni di sviluppo, il nuovo Frauscher 1212 Ghost va a coprire un "vuoto" di metratura che era piuttosto ampio nelle alte sfere della gamma di open stilosi del cantiere e riprende tutte le funzionalità ergonomiche, costruttive ed estetiche degli altri modelli, ma rimodulate anche in questo caso, come del resto su tutti gli altri modelli, insieme ad altre soluzioni progettuali tese a dare a questo nuovo 12 metri una sua identità univoca e una riconoscibilità immediata.

Lo si nota per esempio a poppa, dove permangono i due prendisole affiancati, che sono uno degli elementi distintivi dei Frauscher di grandi dimensioni, ma il pozzetto è rivisitato con due inedite dinette a L speculari fra loro; in realtà sono inedite per la zona di poppa, perché questo tipo di living è lo stesso che si trova nel pozzetto di prua del 1017 e del 1414 nelle versioni Air. E avendo provato il grande relax di entrambi durante le navigazioni veloci, penso di poter affermare già fin d'ora, che a poppa, dove c'è meno esposizione al vento, il living del Frauscher 1212 Ghost avrà il comfort di un salone.



C'è ancora il massimo riserbo sui molti dettagli del nuovo Frauscher 1212 Ghost, ma intanto si può già notare che a dare il tocco di classe a tutto è pure il rivestimento in teak, che va dalla plancetta di poppa (strutturale allo scafo) fino al vertice di prua, ma un'altra particolarità si nota anche nel parabrezza, che presenta un nuovo disegno molto più avvolgente rispetto a quelli degli altri Frauscher e che fa ricadere sul nuovo 1212 Ghost un look ancora più energico.

Il nuovo Frauscher 1212 Ghost farà il suo debutto mondiale al prossimo Cannes Yachting Festival di settembre, dove sarà esposto accanto all'ammiraglia 1414 Demon. Sarà un'occasione per metterle a confronto e vedere se il comfort sarà legato solo a una questione di grandezza degli spazi. Io credo di no.


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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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