L'afflusso di espositori al Salone Nautico di Genova promette una bella kermesse
Le prime proiezioni sul numero degli espositori al Salone Nautico di Genova lasciano ben intendere che la 54° edizione in programma dall’1 al 6 ottobre sarà, sì, “compatta” come quella precedente, ma non per questo meno ricca di aziende, prodotti e grandi iniziative.
Sul fronte della cantieristica, il Salone 2014 ha già messo nel cassetto la prenotazione di grandi marchi, primo fra tutti quello di Cranchi, che rientra nella kermesse genovese coerentemente con la presa di posizione che l’aveva spinto a lasciarla due anni fa, ovvero quella di vedere nel salone di quel periodo una fiera non più in linea con lo stato di salute della nautica. Il riavvicinamento del cantiere lombardo fa capire quindi quanto il nuovo format del Salone Nautico di Genova rifletta l’attuale situazione del mercato e l’importanza, più che mai, di convogliare su di sé l’attenzione degli appassionati di nautica in questo momento in cui è prevista una, seppur timida, crescita.
Oltre a Cranchi, l’elenco dei cantieri prosegue con AB Yachts, Sanlorenzo, Maiora, Permare, il Gruppo Ferretti con i suoi marchi Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft e CRN, che aspira anche quest’anno al ruolo di ammiraglia del Salone. Non mancheranno poi Montecarlo Yachts, Sunseeker, Apreamare, Fiart, Frauscher, Rio Yachts, Rose Island, Austin Parker, Otam e altri ancora.
Sorprende invece la defezione del Gruppo Azimut-Benetti. “La scelta del management è determinata dalla volontà di sviluppare i mercati a più alti tassi di crescita e di concentrare in queste aree gli investimenti fieristici”, si legge nel comunicato stampa giunto in redazione oggi proprio mentre stavo scrivendo questo articolo (Leggi il comunicato integrale). La sorpresa non è certo nella motivazione, che dal punto di vista economico è ineccepibile, quanto perché il Gruppo è sempre stato una delle punte di diamante della fiera genovese, dove la sua esposizione più che in uno stand si è sempre sviluppata in un piccolo quartiere, e ora per un’azienda che fa del made in Italy la propria bandiera, lasciare il Salone Nautico può essere interpretato come un voltare le spalle proprio al mercato italiano, che in questo momento sta solo aspettando momenti migliori per tornare a spendere e che, quindi, non ha perso interesse e coinvolgimento. Ma va da sé, le aziende devono stare in piedi e non si può vivere di solo amore, perciò è condivisibile il fatto di non spendere soldi dove non c'è risposta, ma magari c'è ancora tempo per prendere in considerazione la possibilità di fare un sacrificio e rimanere nella "nave" della nautica italiana.
Intanto gli organizzatori si dicono soddisfatti per le adesioni raccolte finora: “Siamo orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendo in termini di adesioni che registrano, a parità di data, un incremento del 20% sulla richiesta degli spazi espositivi rispetto allo scorso anno, nonché in termini di percezione del nuovo format – ha dichiarato il Presidente di UCINA Massimo Perotti – Il Salone di Genova, showroom della più importante industria nautica mondiale, tornerà a occupare il suo ruolo di centralità e di più importante e significativo evento nautico europeo nel Mediterraneo”.
Il comparto dei motori fuoribordo ha fatto l’en-plein, con la presenza di tutti i marchi: Evinrude, Mercury, Honda, Selva, Suzuki e Yamaha, che esporranno una significativa quantità di novità, sia nelle piccole sia nelle grandi cilindrate.
Anche l’esposizione dei gommoni ha fatto il pieno, così come quella degli accessori promette una vasta quantità di aziende e prodotti.
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