Bellini Astor 36, il test della prima barca di Bellini Yachts dopo sessant'anni di storia

Categorie: I Nostri Test
10 Ottobre 2024
Bellini Astor 36, il test della prima barca di Bellini Yachts dopo sessant'anni di storia

Bellini Astor 36, lo stesso nome di un modello che il nonno Battista Bellini costruiva, in legno, negli anni Sessanta. Adesso sono i nipoti Battista e Martina ad aver voluto riprendere la tradizione, grazie anche a papà Romano, che dalla passione per il restauro e la collezione dei Riva classici ha saputo crescerli con l’amore per il bello e le barche.


Non un nuovo cantiere, ma un cantiere che ritrova la sua missione a distanza di oltre mezzo secolo. Sto parlando di Bellini Yachts e la sua opera prima in tempi contemporanei, il Bellini Astor 36, una barca open di 11,30 metri.

Infatti già negli anni Sessanta Battista Bellini, il fondatore dell'attività nautica di famiglia, costruiva già delle belle barche in legno e in diversi modelli, prima che la sua prematura scomparsa ne interrompesse la produzione.

Romano, Battista e Martina Bellini.
Al centro, Romano Bellini con i figli Battista e Martina.

Fortunatamente la passione è rimasta nel figlio Romano, che l’ha concretizzata mettendo insieme la più completa e preziosa collezione di Riva classici (quelli in legno per intenderci), che neppure il dirimpettaio cantiere Riva possiede, e a sua volta l'ha trasmessa ai figli Battista e Martina, che hanno voluto riprendere la vocazione del nonno e quindi tornare a costruire barche.

Una barca speciale nata da personaggi speciali

Come se non bastasse la tradizione e l'esperienza dei Bellini, al loro fianco si sono posti altri due nomi che sono più di una garanzia: Norberto Ferretti e Brunello Acampora.

Ferretti è noto non solo per aver dato il nome e aver fatto crescere uno dei più importanti e prestigiosi cantieri italiani, che proprio sotto la sua direzione ha acquisito e fatto rinascere il mito Riva, ma è conosciuto anche come campione del mondo offshore, quando questa specialità era al suo massimo livello e, ultima caratteristica non certo trascurabile, è uomo di mare che vive le barche e sa come devono essere.

Bellini Astor 36.

Acampora ha dalla sua il fatto di essere cresciuto alla scuola di un maestro come Sonny Levi (se non sapete chi è trovate su questo sito alcuni suoi scritti) e poi ha proseguito nel suo percorso professionale sviluppando un proprio stile votato alla bellezza ma anche alla performance, come testimoniano le sue collaborazioni con i più prestigiosi cantieri.

Una lunga premessa per far capire perché il Bellini Astor 36 non è semplicemente una nuova barca ma è una barca speciale.

Bellini Astor 36.

Il test del Bellini Astor 36

La patria di tutta questa bella storia è il lago d’Iseo e il primo test stampa del nuovo Bellini Astor 36 non poteva che essere il Sebino (si chiama anche così) che, per non smentire la fama dei laghi lombardi che con il meteo non vanno sempre d’accordo, ci regala una giornata autunnale fredda e con il lago piatto come una tavola. Non certo la condizione ideale per mettere alla prova la carena del nuovo Bellini Astor 36.

Reduce da Cannes dove ha raccolto tanti consensi, il Bellini Astor 36 è in acqua da un po’ di giorni e la carena non è propriamente pulita, certamente non nelle condizioni ideali per un test. A questo aggiungiamo che a bordo siamo in nove giornalisti, c’è il pieno di acqua (150 l) ma non di carburante (10%, quindi 70 litri) quel che basta per la prova.

Bellini Astor 36.

Non trascurabile è poi il fatto che la barca è stata finita di corsa per essere portata a Cannes e la messa a punto di eliche e assetto è probabilmente stata un po’ tralasciata.

Nonostante questo la prima sensazione è buona. La progressione garantita dai due Volvo Penta V8 a benzina di 350 cv l’uno è buona ma non bruciante, in compenso al timone la percezione di grande controllo è assoluta.

Tocchiamo i 38 nodi di velocità di punta a 5.600 giri, ma con carena pulita Battista Bellini ci dice che nei primi test si erano raggiunti i 42 nodi, una giusta prestazione per una barca come il Bellini Astor 36, che non vuole certo fare delle doti velocistiche il suo punto di forza.

In compenso le virate strette possono essere affrontate anche a 32 nodi, con una piacevole sensazione di sicurezza e una sbandata molto contenuta per il piacere degli ospiti meno sportivi.

La sensibilità ai trim è minima e, se si esagera, addirittura le prestazioni velocistiche ne risentono, insomma l’impressione è che le eliche non siamo ottimali per questa barca, ma è un problema di sicuro risolvibile, perché è solo questione di messa a punto.

Bellini Astor 36.

Altre annotazioni: la planata minima è tenuta a 14 nodi e 3200 giri, mentre l’accelerazione fa fermare i cronometri a 7 secondi per essere in planata e 37 secondi per raggiungere la velocità di punta.

Purtroppo l’indicatore dei consumi non è collegato e quindi stabilire una velocità economica di crociera diventa complesso, ma non è difficile immaginare che si collochi attorno ai 4 mila giri a circa 22/23 nodi.

A proposito di consumi e quindi di motorizzazioni, l’alternativa offerta per il Bellini Astor 36 ai V8 a benzina da 350 cv è costituita da un’altra coppia di Volvo Penta D4 turbodiesel, sempre con piedi poppieri, per una potenza di 300 cv.

Cala motori.

Una versione fuoribordo per ora non è prevista, ma sarà valutata più avanti anche a fronte delle eventuali richieste soprattutto dal mercato americano.

A bordo del Bellini Astor 36

La qualità delle finiture è la prima cosa che si apprezza salendo a bordo del Bellini Astor 36. Si intuisce la passione di chi restaura splendidi Aquarama e, del resto, l’allestimento della barca è realizzato nell’atelier proprio di fianco al capannone che ospita il restauro dei Riva classici e il loro Museo. Per la cronaca, la stampata di vetroresina è invece realizzata a Fano.

Clicca qui per scoprire di più sul museo dei Riva classici di Bellini Nautica

Il layout del Bellini Astor 36 non si discosta molto dalle tendenze di questo tipo di barca, con il grande solarium centrale a poppa a nascondere una sala macchine di grande pulizia e con lo spazio per accogliere varie dotazioni.

Prendisole e dinette poppiera.

La testiera del prendisole è basculante così da diventare anche lo schienale della seduta della dinette che presenta un tavolo fisso in altezza, ma estensibile in larghezza, così da accogliere un buon numero di ospiti.

Bellini Astor 36.

La caratteristica saliente di questa area sono però le due sponde abbattibili, che portano la larghezza utile finale a circa sei metri, un’autentica spiaggia. Alzate in navigazione sono in compenso molto protettive e il largo passavanti permette di arrivare a prua in tutta sicurezza, anche in condizioni di navigazione ben più difficili di quelle che abbiamo incontrate nella nostra prova.

In effetti, già di base il Bellini Astor 36 si presenta più largo rispetto alla media delle barche di questa categoria, con un baglio massimo di 3,90 metri.

Proseguendo verso prua, protetti dall’hardtop (che però è optional, uno dei pochi, perché quasi tutto su questa barca è di serie), c’è l’angolo cottura che per essere operativo richiede l’abbattimento di due delle tre sedute di fronte alla plancia, l’unica fissa è quella del driver come è giusto che sia.

Cucina.

Siamo quindi alla plancia che, come ormai consuetudine, si presenta con un display a tutta larghezza piacevole nel design e ricco di informazioni.

Postazione di comando.

Voglio spendere una nota di merito per l’hardtop dal design profilato e per niente invasivo rispetto alla linea del Bellini Astor 36 che, di suo, presenta un’opera morta piuttosto importante e massiccia soprattutto verso prua.

Bellini Astor 36.

Ben strutturata è anche la zona prodiera, dove il walkaround del Bellini Astor 36 si completa con un altro prendisole di dimensioni ridotte per permettere il comodo passaggio, ma anche accogliere un comodo divanetto frontemarcia che apre a una seconda area conviviale.

Prendisole di prua.

Come a poppa, anche questa zona è previsto possa essere protetta dal sole con dei tendalini sostenuti da appositi pali in carbonio, quindi facili e veloci da installare e anche da smontare, senza che restino antiestetiche strutture a vista.

Altrettanto accogliente è anche il ponte sottocoperta, sviluppato con il classico letto matrimoniale centrale a prua e una seconda cuccetta doppia ricavata sotto il pozzetto.

Cabina dell'Astor 36.

Bello e abbastanza spazioso è il bagno con box doccia separato, che su queste misure non è così scontato. Si potrà obiettare che manca una dinette coperta, magari ottenuta da una trasformazione del letto matrimoniale, ma al momento (stranamente) non è prevista.

Bagno del Bellini Astor 36.

Tutto sommato, comunque, sono gli interni che mi aspettavo, considerando l’eccellente finitura e il design curato di tutto il Bellini Astor 36. Da nativo del Lago d’Iseo lo posso affermare con orgoglio: il “mio” lago ha di nuovo una grande cantiere!

I numeri del Bellini Astor 36


Scheda tecnica

Lunghezza f.t.11,30 m
Larghezza3,90 m
Dislocamento7,35 t
Serbatoio carburante700 l
Serbatoio acqua150 l
Portata persone8
Motori2x350 cv Benzina o 2x 300 cv Diesel
Omologazione CeCat. B - C

Prestazioni

Regime motori (giri/min)Velocità (Nodi)
6502
1.0005
1.5007
2.0008
2.50010
3.00013
3.50018
4.00023
4.50030
5.00034
5.60038

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Bellini


Condividilo a un amico

Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


magnifiercrossmenu