Sicurezza, risparmio di carburante, efficienza, comfort. In due parole: assetto corretto. Lo strumento principe che abbiamo a bordo per ottenere il miglior posizionamento dello scafo sull’acqua, è il trim del motore.
Con questo termine si individua il meccanismo, normalmente un pistone elettroidraulico, che permette di modificare l’angolo fra il gambo del motore e lo specchio di poppa e, di conseguenza, di modificare l'assetto longitudinale, ovvero l'inclinazione tra prua e poppa, per adattare il comportamento dell'imbarcazione alle condizioni di navigazione.
Le immediate conseguenze di queste regolazioni si possono riassumere in quattro punti:
In plancia, a seconda del tipo di imbarcazione, il comando del trim è molto spesso un pulsante collocato sulla manetta del motore o, in altre configurazioni, l’interruttore si trova sulla plancia stessa in corrispondenza dello strumento che indica i gradi di regolazione in positivo o in negativo del trim.
In ogni caso, il pulsante permette di alzare il gambo del motore, premendo UP o di abbassarlo, agendo su DN (down).
Con il pulsante UP, il trim agisce positivamente portando l’elica in alto verso la superficie dell’acqua e aumentando l’angolo compreso fra lo specchio di poppa e l’asse del gambo del motore; premendo il tasto DN il trim va in negativo portando l’elica verso il basso e riducendo l’angolo fra il gambo del motore e lo specchio di poppa.
Con l’elica orientata verso l’alto (UP), il fuoribordo esercita una spinta verso il basso, facendo di conseguenza alzare la prua della barca, riducendo la parte bagnata della carena e quindi la resistenza sull’acqua.
Se il trim viene portato in posizione negativa (DN), l’elica si orienta verso il basso, esercitando una spinta verso l’alto della poppa e quindi verso il basso della prua, aumentando la parte bagnata dello scafo con un conseguente aumento della resistenza all’avanzamento e dei consumi e una riduzione della velocità.
Ne consegue che per andare veloci e bene si debba tenere sempre il trim in positivo? Assolutamente no. Un buon assetto della barca lo si raggiunge con un uso ragionato del trim – oltre che con una corretta disposizione dei pesi – a seconda delle condizioni di navigazione. Vediamo.
Premesso che sono le condizioni meteo marine e la nostra esperienza gli elementi che orientano verso un corretto utilizzo del trim, possiamo schematizzare alcune regole generali.
Partenza e Accelerazione: durante la partenza, è consigliabile abbassare il trim per mantenere la prua bassa. Questo permette all'imbarcazione di planare più rapidamente.
Una volta raggiunta la planata, il trim può essere alzato gradualmente per ridurre la resistenza e migliorare la velocità.
Guarda nel nostro video le reazioni della barca in base alle regolazioni del trim
La distribuzione dei pesi a bordo interagisce con la regolazione del trim. Spostare dei pesi a prua significa contribuire a tenere la prua bassa e quindi a entrare prima in planata, ma anche ad aumentare la resistenza all’avanzamento.
Tenere troppo appoppata la barca con i pesi tutti arretrati significa ritardare la planata e aumentare la superficie prodiera dello scafo esposta al vento e all’impatto con le onde. Di conseguenza è importante monitorare il comportamento della barca per raggiungere un assetto ottimale con la prua leggermente sollevata senza che la stabilità sia compromessa.
Le condizioni del mare sono un altro elemento quanto mai determinante ai fini della regolazione: in presenza di onde alte, è preferibile mantenere un trim più basso per aumentare la penetrazione dell'imbarcazione nell'acqua e garantire maggiore controllo.
In acque calme, si può utilizzare un trim più alto per ridurre la superficie bagnata e migliorare l'efficienza. Durante le virate, infine, è consigliabile abbassare leggermente il trim per migliorare l'aderenza dello scafo sull'acqua e aumentare la stabilità.
Viste le regole generali, possiamo cercare di cogliere qualche segnale e adottare dei trucchi che ci aiutino a regolare al meglio il trim.
Un segnale d’allarme cui dobbiamo prestare attenzione è la durezza del timone. Se è eccessiva, abbiamo probabilmente il trim troppo negativo e quindi l’elica troppo immersa. Un timone duro in fase di ingresso in planata può essere giustificato, ma una volta raggiunta la planata, se il problema rimane, occorre alzare un po’ il trim e alleggerire la prua.
Un altro segnale di buona o cattiva regolazione del nostro strumento è la scia, che con una regolazione corretta deve staccarsi dallo specchio di poppa.
Ne abbiamo già parlato ma è bene ribadirlo: la questione dei pesi è di fondamentale importanza. Ma se le persone a bordo possiamo spostarle, il peso del carburante incide nella posizione in cui sono collocati i serbatoi. Se abbiamo fatto il pieno e i serbatoi sono a poppa, avremo bisogno di più trim negativo per un ingresso in planata e magari di spostare qualche passeggero a prua.
Infine, se abbiamo il trim troppo alto, un altro segnale che indica questa anomalia è la tendenza dell’elica a cavitare e quindi a rallentare la barca.
E con mare mosso? In condizioni di mare duro, è generalmente consigliabile abbassare il trim per un ingresso in planata rapido. Sempre che questo sia possibile date le condizioni meteo e il tipo di carena della barca.
Una prua abbassata aiuta a ridurre il rischio di colpi violenti contro le onde durante l'accelerazione iniziale e la navigazione, a patto che si abbia a disposizione una V di prua profonda e in grado di aprire i flussi.
Una volta raggiunta la velocità di crociera, il trim deve essere regolato per ottenere un assetto bilanciato, con un trim, se possibile, leggermente negativo per consentire alla prua di penetrare meglio le onde, riducendo i sobbalzi.
Con onde lunghe e regolari, si può mantenere un assetto relativamente neutro o leggermente positivo per scivolare dolcemente sulle creste. Viceversa, con onde ripide e corte è essenziale abbassare il trim per mantenere la prua bassa e migliorare la penetrazione, evitando che l'imbarcazione venga sollevata eccessivamente e si esponga anche all’effetto del vento.
Come spesso accade quando si parla di navigazione, le regole generali sono soggette a molte variabili, che non sono dettate solo dalle condizioni del mare o della barca, ma anche dalla sensibilità acquisita dal driver.
Infatti, per raggiungere una buona capacità di regolazione dell’assetto e quindi del trim, quello che un buon marinaio deve fare è: provare! Uscire in mare e coltivare la curiosità di raggiungere il miglior assetto, dove velocità, consumi e comfort trovino il miglior equilibro, sfatando così il pregiudizio di chi crede che navigare a motore sia solo questione di mettere in moto e girare il volante.