Super yacht o sottomarino? Ecco il rivoluzionario concept Amethyste con vista subaquea
Amethyste è il concept di un megayacht di 52 metri dotato di cabine con vista subacquea, per vivere il mare sopra e sotto l’acqua, e nasce da progetto tutto italiano ideato da Elena Nappi. Con un dislocamento di 800 tonnellate, prevede l'equipaggiamento di un motore ibrido alimentato a biocarburante.
Saper guardare oltre il convenzionale, vivere il mare da un punto di vista totalmente opposto. Così nasce Amethyste, il concept sviluppato da Elena Nappi, progettista a Fincantieri di Trieste, che stupisce sotto ogni punto di vista.
È il progetto di un megayacht di 53 metri unico nel suo genere, che può rivoluzionare la nautica di lusso con una prospettiva “sotto-sopra”.
Il mare è bello fuori, con le onde, il contrasto con la terra e l’orizzonte lontano. Ma la magia e l’anima del profondo blu si trovano anche sotto la linea d’acqua, dove c’è la vita marina; e questo yacht a "effetto sottomarino" dà inizio a nuovo modo di navigare in crociera, portando alla scoperta del mare pure nelle sue parti nascoste.
Il bello di scoprire i panorami sott’acqua
Non capita spesso di vedere una barca che nasconde sotto la linea di galleggiamento gran parte delle sue forme. Per raggiungere questo obiettivo, la progettista italiana ha sviluppato una carena totalmente innovativa, sia dal punto di vista tecnico sia estetico.
Infatti, oltre ad un’accuratissima progettazione dell’opera viva (la parte di scafo immersa in acqua), c’è stato un intenso lavoro sulle forme e sulle linee dell’imbarcazione, per trasmettere ed esprimere la spigolosità della pietra, elemento naturale a stretto contatto con l'ambiente sottomarino.
In superficie sembra una normalissima barca, con i suoi ponti sopra il livello dell’acqua, ma in realtà questo yacht presenta un layout innovativo.
Anzitutto la carena, molto profonda e affusolata e di tipo dislocante, consente di ricavare spazi immersi sotto la superficie dell’acqua, che sono pensati per offrire viste sottomarine mozzafiato e ambienti di puro relax.
Amethyste, il megayacht di 52 metri che ha la carena con vista mare
Upper Deck e Main Deck si sviluppano ovviamente nella parte emersa di Amethyste ma, oltre alla cabina di comando e agli spazi prevalentemente armatoriali, a differenza di come siamo abituati, in queste zone superiori sono state posizionate anche le aree dedicate all’equipaggio.
È infatti il lower deck il vero cuore del concept di questo megayacht di 52 metri, nonché uno degli spazi più interessanti, perché se da un lato si articola la zona notte come avviene su tutte le altre barche (qui sono previste cinque cabine), dall'altro lato sviluppa anche tutte le aree dedicate al relax e alla vita giornaliera, con vista sottomarina.
Il progetto firmato dalla progettista italiana affascina per le soluzioni strutturali tese a offrire una nuova concezione di “vita di mare”, ma c’è stato anche un accurato lavoro sul design e sui materiali per integrare questo megayacht di 52 metri con l’ambiente sopra e sotto l'acqua.
Prima di tutto, il teak sintetico di colore viola rompe completamente gli schemi; poi lo scafo è composto da due blocchi differenti, uno superiore (opaco) e uno inferiore (vetrato).
Questo risultato è stato reso possibile grazie a delle speciali pellicole adesive elettriche Lcd oscuranti che, poste sui vetri, sono in grado di essere accese e spente trasformando la trasparenza per garantire privacy quando l’imbarcazione è ferma.
Lunghezza da megayacht, navigazione a bassa velocità
Le dimensioni effettive di questo concept sono solo state stimane, infatti, per ora il progetto ha preso forma solo in digitale.
La lunghezza fuoritutto di 52 metri conferma che l’idea nasce da un’analisi comparativa e funzionale fra imbarcazioni di queste dimensioni e semi-sommergibili, barche a scopo turistico utilizzate sempre più spesso in zone turistiche balneari.
Fatte le prime stime in termini di lunghezza e dislocamento, la progettista Elena Nappi ha potuto immaginarsi anche una possibile propulsione che, come l’affascinante design sommerso, tiene conto dello stretto legame tra nautica e ambiente.
Motore ibrido pulito al 100% con il biocarburante Matrol-Bi
L’idea è di equipaggiare il prototipo Amethyste con un powertrain Hydropack Hybrid Diesel, composto dalla sinergia di un motore a gasolio da circa 180 cv (132 kW) e un elettrico da 43 cv (32 kW) .
Valori piuttosto bassi per la categoria: la velocità massima è stimata intorno agli 8 nodi, ma per uno yacht di 800 tonnellate o si ha una carena davvero super efficiente o è improbabile riuscire a muovere questa stazza con così poca potenza.
In ogni caso, dal punto di vista concettuale, a seconda delle condizioni del mare e della richiesta di potenza, questo sistema permette di sfruttare la spinta e la velocità del propulsore diesel e, al tempo stesso, la silenziosità e l’impatto zero dell’elettrico.
Infatti, l’imbarcazione può passare da una modalità all’altra mentre è in movimento, così da navigare attraverso aree marine protette senza impatto sull’ambiente.
In più, il motore endotermico sarà anche in grado di sfruttare come alimentazione un combustibile di origine vegetale, il Matrol-Bi, che in caso di dispersione accidentale nell'ambiente si biodegrada in pochi giorni non lasciando tracce.
I primi dati tecnici di Amethyste
Lunghezza f.t. | 53 m |
Larghezza | 8,40 m |
Immersione | 5,30 m |
Dislocamento | 800.000 kg |
Motori | 1x180 cv diesel + 1x43 cv elettrico |
Velocità massima | 8 nodi |
Persone imbarcabili | 18 |
Cabine | 5 |
Guarda anche il concept di un altro yacht sottomarino, sempre ad opera di Elena Nappi