Acciaio sempre splendente! Si, ma come? Pillole di consigli dall'esperto
Utili accorgimenti per una corretta manutenzione e pulizia dell'acciaio a bordo e per la prevenzione di danni, ruggine e usura. Ecco i consigli di Carlo Luongo, esperto e blogger di PuliziaBarca.
La passeggiata in banchina nei mesi di aprile o maggio si presenta generalmente così: teak dorati, acciai brillanti, coperte in gelcoat candidi, murate a specchio. Uno spettacolo per gli occhi, destinato a durare poco se non curiamo l’aspetto del nostro mezzo, tant'è che nel periodo autunnale, dopo mesi di navigazione, non è raro vedere uno scenario diverso. Spesso sono contattato dagli armatori per il ripristino della loro barca già dopo poche settimane il varo o subito dopo la prima vacanza estiva, per l’incuria delle superfici dovuta più alla mancanza di tempo o di voglia di pulire, lucidare e fare con costanza la dovuta manutenzione, che all'aggressione degli agenti marini.
È il caso dell'acciaio, di cui ci occupiamo in questo articolo, in particolare su manutenzione e lucidatura, con piccoli consigli quotidiani che potranno fare la differenza sul lungo termine.
Tutto sta a non
far intasare
con impurità
i pori dell'acciaio
L’acciaio non è una superficie “chiusa”, ma è costituita da microporosità che possono offrire alloggio a calcare, sale, ruggine e di conseguenza opacizzare e addirittura corrodere il nostro metallo. Per questo motivo dobbiamo lavorare per rimuovere questi depositi dalla superficie in modo da non poter dare loro il tempo di allargare la porosità e quindi favorire il ritorno di queste macchie brutte e dannose. Ecco come fare.
Al rientro in porto sciacquare abbondantemente gli acciai con acqua per rimuovere la salsedine che si deposita inevitabilmente durante la navigazione. Se il sale è già secco, passate sopra anche un panno per velocizzare la rimozione.
Attenzione
non solo al
sale ma anche
al calcare
Quando sciacquate fate attenzione anche alla quantità di calcare presente nelle acque del vostro pontile, che può vanificare la fatica, poiché vi ritroverete con aloni simili, ma di calcare e non di sale. Potete fare una semplice prova bagnando un candeliere pulito e aspettare che si asciughi. A seconda del numero di “chiazze” formatesi potete valutare la quantità di calcare che c’è nelle acque della banchina.
Per evitare l’effetto “metti la cera, togli la cera” potete anche agire direttamente sul calcare/sale secco con un panno in microfibra asciutto, in modo da rimuoverlo fisicamente dall’acciaio. Minor tempo, ma ovviamente richiede molta più fatica in termini di strofinìo.
In ogni caso, se il calcare è eccessivo avete due soluzioni: la più faticosa, ma anche la più semplice è asciugare con un panno in microfibra l’acqua rimasta sull’acciaio in modo da prevenire il deposito del calcare con l’evaporazione dell’acqua (che avviene in pochi secondi se lavoriamo in pieno sole). La meno faticosa, ma più costosa è installare un filtro anticalcare. In commercio si trovano tranquillamente, ma anche qui se non avete esperienza chiedete consiglio a chi l’ha già usato, perché può capitare che non riesca a filtrare tutto il calcare presente nelle condutture del vostro ormeggio se queste erogano acqua con un'altissima percentuale di calcare (in questo caso ricordatevi anche di controllate periodicamente i tubi del bagno e dell’autoclave, per verificare che non vi siano intasamenti di calcare).
L'aiuto della nanotecnologia
Dopo la pulizia e la lucidatura, potete ricorrere a una protezione nanotecnologica. Le nanotecnologie sono particelle invisibili che riescono a inserirsi all’interno delle porosità della superficie, in modo da occupare lo spazio dove altrimenti si depositerebbero salsedine e calcare. Risultato: questi ultimi si appoggiano sulla superficie ma non riescono ad aderirvi, quindi vi basta “accarezzare” l'acciaio con un panno qualsiasi per rimuoverle e ritrovarvelo di nuovo lucente.
A bordo siamo abituati a scendere a compromessi fra estetica e fatica, ma c'è sempre la possibilità di rivolgervi a chi offre servizi di pulizia, come nel mio caso con PuliziaBarca.