Quando serve la patente nautica: tutto quello che devi sapere

Categorie: Tecnica
13 Marzo 2025
Quando serve la patente nautica: tutto quello che devi sapere

Se è vero che navigare suscita immediatamente immagini di movimento e libertà, è anche vero che per farlo in sicurezza occorre acquisire competenze e, oltre certi limiti, anche un pezzo di carta, la famigerata “patente nautica”. Vediamo allora quando serve la patente nautica, partendo proprio dai fondamenti.


In cosa consiste la patente nautica?

Diciamo innanzitutto che la patente nautica è un’abilitazione e non una licenza per la guida. In altre parole, quella che ci viene rilasciata per l’auto o la moto, è una patente che ci autorizza a guidare in prima persona il veicolo per la cui conduzione abbiamo preso la patente. In nessun caso potremmo mettere alla guida qualcuno sprovvisto di patente (foglio rosa a parte) con noi a bordo che ne dirigiamo le azioni, cosa che invece è possibile con l’abilitazione a condurre una barca.

La patente nautica, infatti, abilita al comando e alla conduzione di un’imbarcazione o natante da diporto, ma non obbliga il titolare a stare in prima persona per ore e giorni al timone, dove invece ci può stare chiunque, anche senza patente, purché abbia compiuto 16 anni di età e sia sotto il controllo del Comandante a bordo. È quest’ultimo, infatti, l’unico responsabile da tutti i punti di vista della “spedizione”, per usare il termine del Codice della navigazione, con l’obbligo e la responsabilità di coordinare e dirigere le operazioni prima e durante la navigazione.

Natante. Quando serve la patente nautica.

Si può conseguire la patente nautica di categoria A dal compimento dei 18 anni in avanti, ma è stata varata una nuova legge che istituisce la patente di categoria D1, il cosiddetto patentino, che può essere conseguito già a 16 anni, ma con dei limiti, fra cui la potenza massima del motore di 115 cv.

Quando occorre la patente nautica?

Detto questo, torniamo al quesito principale: quando serve avere la patente nautica? La risposta è semplice: la patente nautica di categoria A, che abilita al comando di natanti e imbarcazioni da diporto, è obbligatoria per navigazioni oltre le 6 miglia dalla costa.

La patente nautica A può essere di due tipi: entro le 12 miglia oppure oltre le 12 miglia, anche detta senza alcun limite dalla costa, e può essere conseguita per l’abilitazione al comando di natanti e imbarcazioni fino a 24 metri solo a motore oppure sia a vela sia a motore, con due tipologie diverse d’esame.

Motoryacht. Quando serve la patente nautica.

Indipendentemente da qualsiasi limite previsto dalla legge, la patente nautica è necessaria per la pratica dello sci nautico.

Patente nautica obbligatoria: conta anche la potenza del motore

Abbiamo detto che la patente nautica di categoria A serve quando la navigazione è condotta oltre le 6 miglia dalla costa. Questo vuol dire quindi che entro tale distanza si può condurre qualsiasi mezzo senza patente? Assolutamente no.

Motori fuoribordo. Quando occorre la patente nautica.

A tracciare il limite di obbligo della patente nautica è la potenza del motore: quando questa è superiore a 40,8 cv, occorre la patente di categoria A anche entro le 6 miglia o nelle acque interne. Vale sempre la possibilità di scelta fra l’abilitazione entro o oltre le 12 miglia e solo per barche a motore o sia vela sia motore.

Oltre alla potenza, il codice della nautica fissa anche diversi limiti della cilindrata, che determinano l’obbligo della patente nautica e sono i seguenti:

  • Motore a due tempi con cilindrata superiore a 750 cc.
  • Motore a quattro tempi fuoribordo o iniezione diretta con cilindrata superiore a 1.000 cc.
  • Motore quattro tempi entrobordo con cilindrata superiore a 1.300 cc.
  • Motore diesel con cilindrata superiore a 2.000 cc.

Differenza fra natanti e imbarcazioni da diporto

Nel descrivere i diversi tipi di patente abbiamo parlato di natanti e imbarcazioni. È una distinzione che apre due mondi diversi dal punto di vista amministrativo e delle dotazioni di sicurezza da avere obbligatoriamente a bordo, che sono più contenute per i natanti.

La distinzione è data dalla lunghezza di omologazione (e non fuoritutto) della barca: per natante si intende una barca entro i 10 metri. Da 10 fino a 24 metri si parla di imbarcazioni da diporto. Oltre i 24 metri si entra nella sfera delle navi da diporto (meglio conosciute come superyacht), per le quali sono richiesti titoli professionali specifici, che possono essere conseguiti non prima di tre anni di “anzianità” della patente per le imbarcazioni da diporto.

La differenza fra lunghezza di omologazione e lunghezza fuoritutto è che la prima si riferisce allo scafo senza alcuna appendice (tipo la spiaggetta poppiera o il pulpito di prua), la seconda tiene invece conto della lunghezza massima della barca, misurata fra le due estremità più sporgenti, comprendendo quindi tutti gli eventuali elementi aggiuntivi allo scafo. Succede così che una barca di 12 metri fuoritutto può essere configurata come natante se ha lo scafo di 9,99 metri e, alla stessa stregua, uno yacht di 27 metri fuoritutto può rientrare nella categoria delle imbarcazioni ed essere condotta con la normale patente nautica di categoria A, se il suo scafo è lungo al massimo 23,99 metri.


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Quando serve la PATENTE NAUTICA PER LE MOTO D’ACQUA

Anche per la conduzione delle moto d’acqua è obbligatoria la patente di categoria A.

Si tratta di mezzi che navigano normalmente in acque interne o entro le 6 miglia dalla costa, ma con motori di potenza ben oltre i 40,8 cv. Tuttavia il patentino D1 istituto con il decreto dell’ottobre 2024, modifica in qualche modo i limiti che riguardano la conduzione delle moto d’acqua, in quanto estende il limite della potenza del motore fino a 115 cv.

Moto d'acqua.

Le altre patenti

Quando si parla di patente nautica per il diporto, normalmente si intende quella di categoria A a vela o vela e motore entro e oltre le 12 miglia. Nell’ambito del diporto ne esisto di altre categorie:

  • Categoria B, per il comando delle navi da diporto, ossia per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri. Il titolare di questa patente è abilitato anche al comando di unità di lunghezza inferiore ai 24 metri.
  • Categoria C, per la direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto. Abilita una persona  con disabilità motorie ad assumere le decisioni necessarie per la conduzione di un natante o imbarcazione senza che debba essere coinvolto in operazioni manuali. La condizione è che a bordo ci sia una persona maggiorenne in grado di compiere le necessarie operazioni manuali.
  • Categoria D, che prevede la necessità di definire delle limitazioni relative alle caratteristiche dello scafo, alla potenza dei motori, ai limiti di navigazione, alle condizioni meteomarine che il possessore della patente deve osservare anche in funzione di accertamenti medici di idoneità psichica e fisica.

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Nico Caponetto

Piemontese, 65 anni, inizia la carriera giornalistica nei quotidiani, dove si è occupato di cronaca nera e giudiziaria per poi dirigere un quotidiano locale in Emilia abbinato a La Stampa. Dal 2006 si è dedicato all'editoria nautica in diverse riviste e web magazine, occupandosi soprattutto di test in mare, temi tecnici e didattici. Istruttore di vela, naviga da oltre 40 anni con esperienze in Mediterraneo, oceano Atlantico e oceano Indiano. Nel 2023 ha vinto il primo premio nella sezione "Articoli - Navigazione" del Premio Marincovich con l'articolo "30 ore in una zattera".
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