Il trim del motore: alla ricerca dell’assetto della barca

Categorie: Barche e Yacht, Tecnica
26 Febbraio 2025
Il trim del motore: alla ricerca dell’assetto della barca

Utilizzare al meglio il trim del motore per correggere l'assetto della barca è utilissimo per navigare correttamente, più sicuri e risparmiando soldi. Vediamo come fare.


Sicurezza, risparmio di carburante, efficienza, comfort. In due parole: assetto corretto. Lo strumento principe che abbiamo a bordo per ottenere il miglior posizionamento dello scafo sull’acqua, è il trim del motore.

Cos’è il trim del motore

Con questo termine si individua il meccanismo, normalmente un pistone elettroidraulico, che permette di modificare l’angolo fra il gambo del motore e lo specchio di poppa e, di conseguenza, di modificare l'assetto longitudinale, ovvero l'inclinazione tra prua e poppa, per adattare il comportamento dell'imbarcazione alle condizioni di navigazione.

Trim del motore.

Le immediate conseguenze di queste regolazioni si possono riassumere  in quattro punti:

  • migliorare l'idrodinamica e la sicurezza: riducendo la resistenza all'acqua, si ottiene una navigazione più fluida ed efficiente e presentando lo scafo alle onde in modo corretto si ottiene una navigazione più sicura;
  • ottimizzare i consumi di carburante: un corretto assetto permette al motore di lavorare al meglio e di ridurre la resistenza all’avanzamento, riducendo lo sforzo e i consumi;
  • aumentare il comfort: minimizzando i movimenti bruschi e gli impatti con le onde;
  • migliorare la visibilità: evitando che la prua sia troppo sollevata, cosa che potrebbe limitare la visuale del conducente.
Barca in assetto corretto col trim del motore.

Come funziona il trim motore della barca

In plancia, a seconda del tipo di imbarcazione, il comando del trim è molto spesso un pulsante collocato sulla manetta del motore o, in altre configurazioni, l’interruttore si trova sulla plancia stessa in corrispondenza dello strumento che indica i gradi di regolazione in positivo o in negativo del trim.

In ogni caso, il pulsante permette di alzare il gambo del motore, premendo  UP o di abbassarlo, agendo su DN (down).

Manette col tasto Up e Down per la regolazione del trim.

Con il pulsante UP, il trim agisce positivamente portando l’elica in alto verso la superficie dell’acqua e aumentando l’angolo compreso fra lo specchio di poppa e l’asse del gambo del motore; premendo il tasto DN il trim va in negativo portando l’elica verso il basso e riducendo l’angolo fra il gambo del motore e lo specchio di poppa.

Con l’elica orientata verso l’alto (UP), il fuoribordo esercita una spinta verso il basso, facendo di conseguenza alzare la prua della barca, riducendo la parte bagnata della carena e quindi la resistenza sull’acqua.

Trim del motore.
A sinistra, l'effetto dell'alzamento del trim (tasto UP). A destra, l'abbassamento del trim (tasto DN).

Se il trim viene portato in posizione negativa (DN), l’elica si orienta verso il basso, esercitando una spinta verso l’alto della poppa e quindi verso il basso della prua, aumentando la parte bagnata dello scafo con un conseguente aumento della resistenza all’avanzamento e dei consumi e una riduzione della velocità.

Ne consegue che per andare veloci e bene si debba tenere sempre il trim in positivo? Assolutamente no. Un buon assetto della barca lo si raggiunge con un uso ragionato del trim – oltre che con una corretta disposizione dei pesi – a seconda delle condizioni di navigazione. Vediamo.

Come si usa

Premesso che sono le condizioni meteo marine e la nostra esperienza gli elementi che orientano verso un corretto utilizzo del trim, possiamo schematizzare alcune regole generali.

Partenza e Accelerazione: durante la partenza, è consigliabile abbassare il trim per mantenere la prua bassa. Questo permette all'imbarcazione di planare più rapidamente.

Una volta raggiunta la planata, il trim può essere alzato gradualmente per ridurre la resistenza e migliorare la velocità.

Trim del motore.
Trim neutro.

Guarda nel nostro video le reazioni della barca in base alle regolazioni del trim

La distribuzione dei pesi a bordo interagisce con la regolazione del trim. Spostare dei pesi a prua significa contribuire a tenere la prua bassa e quindi a entrare prima in planata, ma anche ad aumentare la resistenza all’avanzamento.

Tenere troppo appoppata la barca con i pesi tutti arretrati significa ritardare la planata e aumentare la superficie prodiera dello scafo esposta al vento e all’impatto con le onde. Di conseguenza è importante monitorare il comportamento della barca per raggiungere un assetto ottimale con la prua leggermente sollevata senza che la stabilità sia compromessa.

Barca in assetto sulle onde.
Barca in assetto fra le onde.

Le condizioni del mare sono un altro elemento quanto mai determinante ai fini della regolazione: in presenza di onde alte, è preferibile mantenere un trim più basso per aumentare la penetrazione dell'imbarcazione nell'acqua e garantire maggiore controllo.

In acque calme, si può utilizzare un trim più alto per ridurre la superficie bagnata e migliorare l'efficienza. Durante le virate, infine, è consigliabile abbassare leggermente il trim per migliorare l'aderenza dello scafo sull'acqua e aumentare la stabilità.

Barca in planata corretta.
Assetto di planata corretto.

Trucchi e segnali

Viste le regole generali, possiamo cercare di cogliere qualche segnale e adottare dei trucchi che ci aiutino a regolare al meglio il trim.

Un segnale d’allarme cui dobbiamo prestare attenzione è la durezza del timone. Se è eccessiva, abbiamo probabilmente il trim troppo negativo e quindi l’elica troppo immersa. Un timone duro in fase di ingresso in planata può essere giustificato, ma una volta raggiunta la planata, se il problema rimane, occorre alzare un po’ il trim e alleggerire la prua.

Un altro segnale di buona o cattiva regolazione del nostro strumento è la scia, che con una regolazione corretta deve staccarsi dallo specchio di poppa.

In planata, la scia si stacca dallo specchio di poppa e, in assetto corretto, deve essere bella pulita e lineare.

Ne abbiamo già parlato ma è bene ribadirlo: la questione dei pesi è di fondamentale importanza. Ma se le persone a bordo possiamo spostarle, il peso del carburante incide nella posizione in cui sono collocati i serbatoi. Se abbiamo fatto il pieno e i serbatoi sono a poppa, avremo bisogno di più trim negativo per un ingresso in planata e magari di spostare qualche passeggero a prua.

Infine, se abbiamo il trim troppo alto, un altro segnale che indica questa anomalia è la tendenza dell’elica a cavitare e quindi a rallentare la barca.

E con mare mosso? In condizioni di mare duro, è generalmente consigliabile abbassare il trim per un ingresso in planata rapido. Sempre che questo sia possibile date le condizioni meteo e il tipo di carena della barca.

Una prua abbassata aiuta a ridurre il rischio di colpi violenti contro le onde durante l'accelerazione iniziale e la navigazione, a patto che si abbia a disposizione una V di prua profonda e in grado di aprire i flussi.

Una volta raggiunta la velocità di crociera, il trim deve essere regolato per ottenere un assetto bilanciato, con un trim, se possibile, leggermente negativo per consentire alla prua di penetrare meglio le onde, riducendo i sobbalzi.

Con onde lunghe e regolari, si può mantenere un assetto relativamente neutro o leggermente positivo per scivolare dolcemente sulle creste. Viceversa, con onde ripide e corte è essenziale abbassare il trim per mantenere la prua bassa e migliorare la penetrazione, evitando che l'imbarcazione venga sollevata eccessivamente e si esponga anche all’effetto del vento.

Conclusioni

Come spesso accade quando si parla di navigazione, le regole generali sono soggette a molte variabili, che non sono dettate solo dalle condizioni del mare o della barca, ma anche dalla sensibilità acquisita dal driver.

Infatti, per raggiungere una buona capacità di regolazione dell’assetto e quindi del trim, quello che un buon marinaio deve fare è: provare! Uscire in mare e coltivare la curiosità di raggiungere il miglior assetto, dove velocità, consumi e comfort trovino il miglior equilibro, sfatando così il pregiudizio di chi crede che navigare a motore sia solo questione di mettere in moto e girare il volante.


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Nico Caponetto

Piemontese, 65 anni, inizia la carriera giornalistica nei quotidiani, dove si è occupato di cronaca nera e giudiziaria per poi dirigere un quotidiano locale in Emilia abbinato a La Stampa. Dal 2006 si è dedicato all'editoria nautica in diverse riviste e web magazine, occupandosi soprattutto di test in mare, temi tecnici e didattici. Istruttore di vela, naviga da oltre 40 anni con esperienze in Mediterraneo, oceano Atlantico e oceano Indiano. Nel 2023 ha vinto il primo premio nella sezione "Articoli - Navigazione" del Premio Marincovich con l'articolo "30 ore in una zattera".
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