Il Frauscher 1017 GT Air cambia nome, look e motori. Ecco il test
Il Frauscher 1017 GT Air cambia nome, si rifà il trucco, ma mantiene inalterato il suo fascino. Anzi, così è ancora più glamour.
Un appunto a Michael Frauscher, patron del cantiere austriaco, lo devo fare. A me il nome Lido, quello della precedente versione, piaceva molto, era un po’ vintage e richiamava bene l’atmosfera e il fascino che i Frauscher evocano con la loro personalissima classe. Espresso il mio disappunto sul nuovo nome con le critiche mi fermo qui, perché di questo Frauscher mi piace proprio tutto e i piccoli interventi nell’allestimento, se possibile, hanno ulteriormente accresciuto il fascino del Frauscher 1017 GT Air.
Guarda anche la prova del “vecchio” 1017 Lido
Frauscher 1017 GT Air, il test
I due MerCruiser V8 6.2L, ultimi nati tra i V8 entrobordo del colosso americano, con i piedi poppieri Bravo I, sempre Mercury, non potevano essere completamento migliore del Frauscher 1017 GT Air. E adesso è il momento di metterli alla prova con una carena che sappiamo per esperienza essere tra le più raffinate e marine: velocissima con i suoi due redan, ma anche marina da non temere il mare un po’ agitato che troviamo fuori Port Adriano, a qualche chilometro da Palma di Maiorca. Se ci fossero dei dubbi in proposito sono subito fugati appena affondo le manette: la planata è raggiunta in poco più di 5” e la velocità di punta di 45 nodi in circa 15”. Sono sempre dati che lasciano il tempo che trovano perché chi apprezzerà in pieno il Frauscher 1017 GT Air non sarà certo uno “smanettone”, ma se viene la voglia di provarci...
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Forse il futuro armatore è più interessato a sapere che a tutte le andature, su un mare non proprio tranquillo, la reazione della carena è sempre inappuntabile: passaggio sull’onda morbido e, anche quando l’impatto è un po’ più violento, la struttura mostra tutta la sua “possenza austrungarica” nel non emetter il minimo scricchiolio o, peggio ancora, dare segnali di sofferenza strutturale. Quando poi si prova a cambiare repentinamente direzione, la reazione è talmente rassicurante da trasformare il zig-zag in un divertente gioco. Tutto questo oltre i 4 mila giri, quindi più vicini alla velocità massima che non a quella di crociera che, anche guardando i consumi, possiamo individuare tra i 25 e i 30 nodi. Già che siamo in tema di consumi un’ultima annotazione: la planata minima è tenuta a 2200 giri, 18 nodi consumando circa 40 l/h.
Però un altro appunto lo devo fare. Il lavoro del celebrato designer Gerald Kiska è stato esaltato a più riprese e non posso che sottoscrivere tutto quanto di entusiastico è stato scritto. Infatti, non è colpa sua se i due contagiri analogici al centro della plancia hanno le sezioni digitali praticamente illeggibili e durante i rilevamenti ci hanno fatto disperare. Detto questo, la posizione di guida è perfetta e il parabrezza protegge il giusto senza appesantire la linea della consolle ma anzi esaltandola. Niente è lasciato al caso.
Frauscher 1017 GT Air, a bordo
Voglio proprio ripartire dalla planata minima perché, magari anche con qualche nodo in più, starsene a prua è una delle sensazioni più piacevoli che capita raramente di godersi durante un test. A dispetto del mare mosso la navigazione è infatti molto lineare e non si corre alcun rischio di essere raggiunti da spruzzi vari e ci si gode tutto il piacevole vento estivo. Bastano queste considerazioni per promuovere la versione Air, che da quest’anno si affianca su tutte le misure a quella pontata, quindi anche per i monomotore 747 Mirage e 858 Fantom e per l’ammiraglia 1414 Demon. Fra quelle citate forse il 1017 GT resta la misura più bilanciata per un uso marino, mentre il Fanton sarebbe il mio preferito sui laghi. Tutti rigorosamente, per i miei gusti, nell’allestimento Air. Ma a Cannes debutterà il nuovo 1414 Demon Air e potrei anche ricredermi…
Guarda la prova del Frauscher 858 Fantom Air
Rispetto al precedente 1017 Lido, il Frauscher 1017 GT Air guadagna in abitabilità: nello specifico è stata arretrata la consolle ampliando quindi la zona prodiera, senza però sacrificare il pozzetto di poppa perché la precedente struttura che conglobava il mobile bar è stata sostituita da due semplici sedute. Su altre barche avrei bocciato la scelta, ma su un Frauscher non posso che condividerla: vi immaginato il suo armatore alle prese con il grill per abbrustolire gli spiedini? L’unica cosa davvero irrinunciabile, cioè il frigorifero, trova ora posto in due cassetti sotto la seduta poppiera. Al centro il gavoncino, che era così comodo per riporre le cime, adesso prevede la pattumiera, ma continua a fare da gradino per l’accesso al camminamento centrale di teck che porta alla plancetta poppiera. Ai due lati si allunga il doppio solarium e risulta difficile immaginare organizzazione migliore.
Della plancia ho già detto, ma devo dire che a parte l’inconveniente già detto, i due contagiri tondi al centro sono proprio belli su un design essenziale quanto riuscito. Il tutto è completato dai tientibene, efficaci quanto poco invasivi, come del resto sulle murate le bitte a scomparsa. Stesso discorso vale per i due tendalini che spariscono rispettivamente sotto il portello della sala macchine quello di poppa e in un apposito gavone a prua quello prodiero. Segnalo all’attenzione del lettore l’immagine ripresa di prua della consolle, davvero avveniristica nella sua disarmante semplicità, ancora un complimento a Kiska. Sempre la consolle, a pruavia si apre a libro per poter accedere al bagnetto che offre una volumetria inaspettata guardandolo da fuori.
Sono alla già celebrata dinette
prodiera, non senza aver prima citato i due armadietti che si aprono sulle murate, a sinistra quello del
quadro elettrico e, a dritta, quello portabicchieri. In precedenza quest’ultimo
era destinato alle cime, cambio non condiviso da Mauro Feltrinelli, l’appassionato dealer italiano che lì i
bicchieri proprio non li vuole. Io invece un po’ capisco gli armatori che hanno
chiesto il cambio…
Tornando alla zona prodiera, le
fotografie valgono più di tante parole, faccio solo notare l’ampia area
calpestabile a prua estrema, ideale per l’accesso prodiero e per allestire
altri gavoni, uno molto capiente si trova anche sotto la scaletta centrale.
Chiudo spiegando il titolo che così forse è un po’ ermetico. Perché Photoshop? Il programma di fotoritocco per eccellenza è da un po’ di tempo arena di esibizione per decine di fotografi e grafici, non fa eccezione il fotografo di Frauscher che ha pensato bene di valorizzare il Frauscher 1017 GT Air ritoccando in maniera spettacolare le foto (alcune le vedete pubblicate nella gallery). Ma, a mio parere, le barche austriache non hanno bisogno di questi mezzucci, sono talmente belle così che preferisco le mie foto “naturali”, ma lascio l’ultimo giudizio ai lettori.
I numeri del Frauscher 1017 GT Air
Lunghezza ft ………………………… m 9,99
Larghezza ……………………………… m 2,99
Immersione …………………………… m 1,25
Dislocamento ………………………… kg 3.900
Motorizzazione ……………………… MerCruiser V8 6.2L benzina 2x350 cv
Serbatoio carburante …………… l 500
Serbatoio acqua …………………… l 52
Portata persone …………………… 10
Prestazioni
600 giri ………………… 2,8 nodi ………… 8,4 l/h …… 66 db
1000 giri ……………… 5,5 nodi ………… 15 l/h ……… 66 db
1500 giri ……………… 7,7 nodi ………… 22 l/h ……… 68 db
2000 giri ……………… 11 nodi ………… 36 l/h ……… 71 db
2500 giri ……………… 19 nodi ………… 46 l/h ……… 77 db
3000 giri ……………… 25 nodi ………… 58 l/h ……… 78 db
3500 giri ……………… 32 nodi ………… 80 l/h ……… 81 db
4000 giri ……………… 39 nodi ………… 116 l/h …… 82 db
4500 giri ……………… 43 nodi ………… 154 l/h …… 83 db
4900 giri ……………… 45 nodi ………… 206 l/h …… 87 db
Condizioni della prova
Mare leggermente mosso, carena pulita, carburante 180 l, acqua 50 l, equipaggio 4 persone
Prezzo (Iva inclusa)
MerCruiser V8 6.2L benzina 2x300 cv ……………… da 377.559 euro