Montecarlo MC4, verso il mondo dei big

Categorie: I Nostri Test
25 Febbraio 2015
Montecarlo MC4, verso il mondo dei big

Il più piccolo degli MC, gamma d’ingresso dei prestigiosi Montecarlo Yachts, colpisce per la razionalità e l’efficacia delle soluzioni d’arredo e fa pregustare lo stile di vita dei grandi motoryacht.

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Succede spesso che per adattare un progetto a una misura inferiore si riesca, non solo a raggiungere l’obiettivo, ma anche ad affinare alcune soluzioni che il modello maggiore aveva solo abbozzato. Quando poi il progetto di partenza è un modello di successo come l’MC5, allora le possibilità sono solo due: o deludere le attese senza riuscire a riproporre quanto di buono si era visto sul fratello maggiore, oppure far tesoro della prima esperienza e sviluppare ulteriormente le intuizioni che si sono mostrate di maggiore successo. Questo è proprio quello che è successo con il Montecarlo MC4.

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Anche senza lasciarsi trarre in inganno dal colore verde acqua che è quasi un marchio di fabbrica della serie MC, che siamo di fronte a un modello della famiglia Montecarlo Yachts lo conferma l’inconfondibile oblò tondo che troneggia a metà dell’opera morta. Sul Montecarlo MC4 l’oblò assolve anche un’altra funzione non meno importante: alleggerisce il profilo laterale della barca che, perdendo dieci piedi, potrebbe risultare (e in effetti un po’ lo è) piuttosto tozza, con l’importante struttura della tuga e relativo fly ad alzare l’altezza complessiva. Oltre a questo, rispetto al MC5 si è anche accentuata lo slancio della prua che risulta altrettanto affilata frontalmente ma più fuggente nel profilo. Considerando l’ottimo comportamento del MC5 con mare formato, vedremo se la nuova geometria giova al MC4 che resta fedele alle trasmissioni Volvo IPS, una scelta che definiremmo quasi obbligata su queste dimensioni, per le ottime ricadute nello sfruttamento dei volumi interni e per l’indiscutibile efficienza.

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La coperta

Il layout della coperta del Montecarlo MC4 non presenta novità di rilievo, si direbbe quasi che si sia deciso di pantografare in piccolo quella del MC5, con alcune rinunce neppure troppo pesanti. Per esempio, non c’è la cabina del marinaio che su un 40 piedi sarebbe stata davvero ridondante e questo ha permesso di dare più agio alla sala macchine che risulta ben dimensionata per poter accogliere i due Volvo da 370 cv delle IPS 500 (mai si può optare anche per quelli da 300 cv). La dinette a poppa non era allestita sul modello in prova e tutto sommato gestirla con un tavolo amovibile non è male, perché l’apertura verso il quadrato è più che generosa e gestire i due ambienti in un tutt’uno non è poi così impensabile, anche in considerazione della posizione baricentrica della cucina. I passivanti non sono particolarmente generosi nelle dimensioni (25 cm), ma ben protetti dalla robusta battagliola integrata dal tientibene sulla tuga. Questo permetterà anche ai meno abili di raggiungere agevolmente la prua e godere del doppio solarium, generoso nelle misure, soprattutto se si allestiscono i cuscini centrali sul plexiglass, soluzione che però mi trova contrario perché la sua funzione di illuminazione degli interni la ritengo basilare. Semplice ma razionale la sistemazione del verricello dell’ancora, con gran parte dell’ingombro sotto il piano di calpestio.

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Una volta affrontata la scala di salita, non particolarmente comoda, ma se ne sono viste di peggio soprattutto su queste misure, la voglia di non scendere più penso prenderà molti. A me è successo, complice la bella giornata in quel di Palma di Maiorca dove mi trovo per la prova del Montecarlo MC4. Nel definire il layout, il progettista non ha voluto mischiare i diversi ambienti, così la dinette occupa la parte poppiera del fly con un avvolgente divano attorno a un tavolo che, grazie alle due ante ripiegabili, passa rapidamente da zona pranzo a bar con tanto di pratici portabicchieri. A pruavia il prendisole svolge il doppio ruolo di divano e solarium, permettendo di condividere la navigazione con il driver, che si trova a fianco, con una controplancia raccolta in una seduta monoposto, la sua dimensione promette comunque di installare un buon numero di strumenti per navigare sempre con tutto sotto controllo. Non poteva mancare l’angolo cottura, allestito proprio di fronte alla scala di salita e vicino alla dinette; c’è anche una ghiacciaia a completare la dotazione.

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Gli interni

La quasi totale apertura della porte che separano il quadrato dal pozzetto, e la grande luminosità del primo, fanno sì che individuare una vera e propria separazione tra i due ambienti diventi davvero difficile. Un’ottima soluzione, perché non si riesce a immaginare niente di più pratico di passare dalla dinette coperta a quella poppiera senza discontinuità, ma anzi evitando di avere un tavolo fisso a poppa a tutto vantaggio degli spazi e della loro agibilità. A favorire questa fusione di ambienti sul Montecarlo MC4 è anche la cucina che, organizzata su un mobile addossato alla murata di sinistra, è baricentrica a entrambi gli ambienti e ne diventa una sorta di elemento d’unione. Interessante la soluzione della tv a scomparsa inserita nel mobile sopra la cucina. La dinette è accogliente e raccolta a dritta attorno al tavolo ampliabile grazie alle ante ribaltabili. A pruavia, la bella e ben organizzata plancia gode del grande parabrezza a dare luminosità a tutto l’ambiente e promette di essere anche efficace per avere una buona visibilità in navigazione. Non trascurabile anche la funzione di dare agio e aria alla discesa alla zona notte che così non ha bisogno di particolari disimpegni: i gradini sono comodi e non si ha la sensazione di scendere agli inferi come alcune volta succede.

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Il Montecarlo MC4 è una barca democratica e mette armatore e ospiti quasi sullo stesso piano, riservando a entrambi due comode cabine. Quella dell’armatore che si trova a tutto baglio a centro barca: il letto è centrale, di dimensioni non eccessive in particolare in larghezza (155 cm), ma un divano dritta e un mobile basso a sinistra danno agio a tutto l’ambiente e anche l’altezza, almeno all’ingresso, è di tutto rispetto (1,93 m) con un bagno decisamente spazioso e con il box doccia separato. Impagabile è poi la luce che i due oblò tondi fanno filtrare e lo spettacolo che offrono quando si è in mare aperto. Non è messa molto peggio però la cabina di prua della seconda coppia, che ha il letto centrale delle medesime dimensioni affiancato da due grandi oblò per murata che riescono a rivaleggiare quasi con quelli armatoriali. Un po’ inferiore lo spazio attorno, ma addirittura superiore l’altezza all’ingresso (1,95 m) e anche il bagno è di tutto rispetto. Piacevole la tonalità dei legni e la cura di tutta la lavorazione dei materiali.

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Il test

Il mare di Palma di Maiorca non è dell’umore migliore e sembra voler mettere alla frusta la carena del Montecarlo MC4 che forse non è stata pensata per queste condizioni. La prua affilata tipica della famiglia MC qui si mostra meno efficace nell’affrontare le onde e l’impatto è piuttosto ruvido in più di un’occasione. Niente di cui preoccuparsi perché basta ridurre la velocità perché tutto torni nella norma. Qualche perplessità suscita anche il raggio di virata molto ampio, anomalo per le trasmissioni IPS che solitamente permettono manovre molto strette. La motivazione portata dal cantiere è che si tratta di una precisa scelta progettuale voluta per evitare manovre brusche che possano mettere a repentaglio l’incolumità degli ospiti, in particolare di coloro che si trovano sul fly. Un ragionamento che può essere condivisibile, tanto più che invece nelle manovre in porto le IPS si confermano eccellenti. Così come ottime sono le prestazioni velocistiche: compatibilmente con le condizioni del mare riusciamo a sfiorare i 30 nodi di punta massima a 3600 giri, facendo addirittura meglio delle rilevazioni del cantiere con mare calmo. I consumi di 159 l/h consigliano una velocità più economa che possiamo individuare nei 21 nodi e 117 l/h a 3 mila giri o addirittura navigando al limite della planata a 18 nodi e 2700 giri consumando 92 l/h. Da ricordare che il modello in prova montava la motorizzazione più potente IPS 500 che si è mostrata perfettamente adeguata alle esigenze e quindi consigliabile anche in considerazione della minima differenza di prezzo (circa 15 mila euro).

Caratteristiche tecniche
Lunghezza fuori tutto ………………… m 13,88
Lunghezza scafo ………….......……… m 11,99
Larghezza ………….................……… m 4,04
Pescaggio ………….................……… m 1,15
Dislocamento ………...........………… kg 10300
Motorizzazione ………….......……… cv 2x370
Serbatoi carburante ……….………… l 2x400
Serbatoi acqua …………........……… l 2x200
Posti letto ……………................…… 4+2
Portata persone ………….......……… 12
Categoria di omologazione …………  B

Prestazioni
600 giri ….… 3,0 nodi …… 2,4 l/h …… 55 db
1000 giri …… 5,5 nodi …… 7,9 l/h …… 59 db
1500 giri …… 8,3 nodi …… 18,6 l/h …… 62 db
2000 giri …… 10,0 nodi …… 47,2 l/h …… 65 db
2500 giri …… 13,2 nodi …… 77,7 l/h …… 68 db
3000 giri …… 21,0 nodi …… 117 l/h …… 71 db
3500 giri …… 28,0 nodi …… 152 l/h …… 73 db
3600 giri …… 30,0 nodi …… 159 l/h …… 78 db

Autonomia in mn/l
2000 giri ……………… 0,21
2500 giri ……………… 0,17
3000 giri ……………… 0,18
3600 giri ……………… 0,19

Condizioni del test
Mare leggermente mosso, temperatura    19° C, carburante 1700 l, acqua 100 l, equipaggio 6 persone, pulizia carena discreta.

Motorizzazioni e prezzi
Volvo Penta IPS 400 2x300 cv ………… euro 402.000
Dotazioni standard, Iva esclusa

Dotazioni standard
Verricello salpancora elettrico 1000 W - Pulpito in acciaio inox con gradino teck e tientibene - Passauomo di coperta apribile - Passauomo fisso - Dinette esterna 4 posti - Passauomo locale motore - Doccia pozzetto calda/fredda - Prendisole listellato legno massello (3,85x1,30 m) - Scaletta bagno ribaltabile - Consolle fly con di bussole, volante, comandi motori elettrici, angolo di barra, contagiri, carburante, presa 12 V, joystick IPS - Sedile copilota biposto trasformabile in prendisole (2x1 m / 6’7) Dinette fly 6 persone con tavolo pieghevole in legno massello - Mobile cucina fly con lavello - Plancia comando coperta con schermo Volvo EVC, angolo barra, comando flap, pannello comando motore Volvo, joystick IPS, bussole, predisposizione per due schermi multifunzione 12’’ . Cucina quadrato con lavello inox, piastra vetroceramica, piano di lavoro in Corian, frigo 130 l - Quadro elettrico 12 V 220 V - N. 6 batterie 12 V - N. 3 pompe di sentina - Boiler 40 l.

Optional
Elica di prua - Telecamere locale motore, a poppa e termica - Kit ormeggio/ancoraggio completo - Passerella telescopica - Mobile cucina su specchio di poppa conrill elettrico, lavello, piano di lavoro, illuminazione - Piattaforma idraulica poppa - Altoparlanti esterni - Generatore 11 KVA - Proiettori sottomarini - Grill elettrico, frigo e ghiacciaia fly - Scafo blu “aqua” e panna.

Visita il sito Montecarlo Yachts

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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