Paolo Ilariuzzi di Suzuki Marine: come cambia il mercato dei fuoribordo
Tante le tendenze che accompagnano la rinascita del mercato nautico e di quello dei fuoribordo in particolare, ne parliamo con Paolo Ilariuzzi di Suzuki Marine.
Nel porto di Tropea, al meeting di Invictus Yacht e Suzuki Marine, incontriamo Paolo Ilariuzzi, direttore commerciale di Suzuki Marine Italia. I sorrisi che si possono vedere a questo come ad altri meeting, sono la migliore testimonianza del buon momento del mondo nautico, ma soprattutto dei fuoribordo che sembrano aver ritrovato segmenti di mercato conosciuti, ma anche aperto nuovi ambiti, su tutti le maxi potenze.
Non solo cavalli ma anche tecnologia
Paolo Ilariuzzi non nasconde la soddisfazione per questo nuovo trend: “Quella delle maxi potenze fuoribordo è una domanda prettamente mediterranea, direi soprattutto italiana e francese. In Germania non è così sentita, invece da noi stiamo assistendo a un’autentica esplosione di queste motorizzazioni e il nostro nuovo DF350 ha trovato, proprio nell’anno del suo lancio, un’accoglienza al di sopra delle nostre aspettative. La domanda non riguarda solo barche nuove, ma anche rimotorizzazioni che sono colte come l’occasione di incrementare i cavalli a fronte di consumi costanti, se non addirittura inferiori, grazie alle innovazioni tecnologiche dei motori di ultima generazione. Ma direi che è tutto il segmento dai 140 cv in su a conoscere un risvegliato interesse: se oltre i 300 cv assistiamo a una domanda che guarda poco al prezzo, nel range tra 150 cv e 200 cv troviamo una clientela molto più attenta all’investimento, ai consumi, ai costi di manutenzione. Fermo restando che il grosso della domanda è ancora indirizzata sui 40 cv senza patente che costituiscono da soli un terzo del mercato, mentre la fascia da 5 cv a 40 cv ne costituisce il 75% del totale. Da rilevare un po’ di sofferenza in questo periodo per i piccoli che subiscono le conseguenze di questa strana estate avara di belle giornate da barca”.
Package addio
“Il tutto si può riassumere in una maggiore attenzione e competenza da parte dell’acquirente - prosegue Paolo Ilariuzzi -, non solo da parte di categorie conosciute, come gli appassionati di pesca sportiva e i gommonauti, da sempre molto attenti alle loro barche e al motore in particolare, ma anche da parte del diportista che grazie a internet e ai vari blog, è molto più preparato. Inoltre, complice anche una maggiore attenzione agli investimenti, il futuro armatore verifica e incrocia varie offerte e valuta con attenzione tutte le variabili. È per questo che la nostra politica commerciale punta sullo sviluppo di sinergie con i cantieri per mettere a punto, tecnicamente non solo economicamente, i migliori pacchetti, fornendo ai costruttori tutto il supporto tecnico di cui necessitano per allestire un binomio barca/motore ottimale. Il nostro obiettivo è quindi quello di creare una banca dati che possa fornire a tutti i costruttori delle metodologie di montaggio certe, dalle altezze ai tipi di elica. I cantieri devono pensare a fare bene quello che sanno fare meglio, cioè costruire barche e venderle, a noi il compito di affiancarli con un servizio di assistenza capace e competente, ovviamente il tutto è volto a rispondere al meglio alle richieste del cliente”.
“Non cito neppure tra i nostri plus l’offerta di motori all’avanguardia tecnologica, perché lo considero un dato assodato e scontato - conclude Paolo Ilariuzzi -. Tutto questo interscambio di informazioni e di opportunità di approfondimento, legati soprattutto a Internet, da parte del cliente finale si traduce in una estrema competenza e variabilità della domanda che ha di fatto superato i vecchi e rigidi package che un po’ tutte le case motoristiche avevano cavalcato in passato. È per questo che sono convinto che il futuro vedrà sempre di più una stretta sinergia a 360° tra cantieri e motoristi, il tutto nell’interesse del cliente finale e della sua soddisfazione”.