La nuova carena di Benetti e gli Azipull di Rolls Royce alzano il comfort in navigazione
Parlare di comfort in navigazione su un Benetti di 38 metri è cosa scontata ma, si sa, progresso e tecnologia sono inarrestabili e ogni volta riescono ad alzare quei livelli finora considerati il massimo raggiungibile.
Invece non c’è mai un punto d’arrivo e, in questo caso, la dimostrazione arriva da due brand d’eccezione: Benetti e Rolls Royce.
Cosa hanno fatto queste due aziende per migliorare il comfort in navigazione, ma anche l'economia di esercizio? La prima si è inventata la carena D2P Displacement to Planing adottata sul Vivace 125, la seconda l’Azipull Carbon, ovvero una trasmissione in carbonio (appena 2.800 kg) a elica traente che viene fornita in esclusiva per Benetti. Il risultato? Un superyacht con carena semidislocante che può navigare a oltre 24 nodi di velocità massima senza nemmeno la più piccola vibrazione e, ancor meno, rumorosità dei motori.
Tutto vero, non le solite frasi ad effetto da comunicato stampa. Ho infatti provato questa combinata a Viareggio su Iron Man (foto), ovvero la prima unità del Vivace 125 (fra l’altro, in costruzione ne ho viste altre 4 in cantiere più un’altra in darsena ormai quasi pronta per la consegna) e devo dire che a qualunque velocità e pure nelle accostate aggressive (si riescono a fare anche un su un 38 metri!) i livelli di rumorosità e vibrazioni sono praticamente nulli. Ecco in questo video una testimonianza (per apprezzare la silenziosità... alzate il volume al massimo):
Ciò dipende non solo dal fatto che con i pod di Rolls Royce i motori si sono potuti spostare all’estrema poppa, quindi ben lontano dalle cabine, ma anche perché con la particolare carena semidislocante brevettata da Benetti si può viaggiare a una velocità di crociera di 16-18 nodi con i motori che lavorano alla metà del loro potenziale, quindi in piena tranquillità. Invece, le tradizionali carene dislocanti, che sono arrotondate nelle sezioni poppiere, e quelle plananti, con la poppa a spigolo, richiedono impegni più alti dei motori, le prime perché montano propulsori di bassa potenza per navigare a 8-10 nodi di crociera e 12-14 di massima, le seconde per mantenere la planata. Naturalmente anche in questi casi tutto è progettato per ottenere il più adeguato rapporto peso/potenza e far lavorare i motori nei previsti range di rotazione e, dunque, non affaticarli.
E allora come è fatta la carena D2P Displacement to Planing di Benetti? Lo specchio di poppa di questa opera viva ha una forma come una sorta di ali di gabbiano da cui partono due lunghi tunnel che vanno a chiudersi nelle sezioni prodiere, dove al vertice parte un bulbo piatto e appuntito che, a differenza del classico bulbo arrotondato che serve per diminuire la resistenza fra l’acqua e la carena, questo ha la funzione di wave piercing, cioè di bucare l’onda e preparare il passaggio dello scafo, oltre ad allungare la linea di galleggiamento. Alle dinamiche fisiche si aggiunge poi la tecnologia costruttiva che prevede grande uso di fibra di carbonio per una riduzione di peso del 40% rispetto alla struttura tradizionale.
Guarda il bulbo wavepiercer in azione
Gli Azipull Carbon di Rolls Royce
E a proposito di fibra e leggerezza, anche i nuovi pod di Rolls Royce sono realizzati ampiamente in carbonio per un peso a secco di soli 2.800 kg, di cui circa 1.150 nella parte entrobordo e 1650 nella parte sommersa (compresa l’elica) che in mare si riduce a circa 660 kg poiché la spinta in acqua è pari a 990 kg.
Gli Azipull Carbon di Rolls Royce sono progettati principalmente per gli yacht veloci, e nel caso del diporto sono montati in esclusiva sui Benetti, ma sono destinati anche ad applicazioni su navi passeggeri e imbarcazioni da lavoro.
L’unità immersa, ottimizzata idrodinamicamente comprende la scatola cuscinetti e gli ingranaggi conici a spirale installati in una struttura di supporto, l’albero sigillato e l'elica traente a passo fisso. La sezione entrobordo contiene la flangia di montaggio allo scafo del propulsore, l'ingranaggio conico a spirale, e l'impianto idraulico per manovrare l'idrogetto con sistema brevettato dei cuscinetti.
Il propulsore è manovrato attraverso un sistema idraulico e gestito per mezzo di un sistema di automazione e controllo basato sui componenti modulari di Rolls-Royce Marine, mentre la trasmissione è realizzata con due serie di ingranaggi conici a spirale installati in una struttura di supporto che assicura un’ottima capacità di carico in tutte le condizioni operative.